Sanremo 2025 ha visto la consacrazione di quella che è diventata a tutti gli effetti la Casa della Cultura, un salotto letterario che risuona di voci, storie e ricordi comuni. I volti legati alla TV e alla Radio si sono susseguiti per tutta la settimana festivaliera in un rutilante gioco di rimandi, di memorie e sentimenti condivisi, il tutto documentato su RayPlay , con la partnership di Rai Libri.
ilRecensore.it ha avuto il privilegio di dialogare con i protagonisti di questa meravigliosa kermesse musicale e culturale, raccogliendone le note emotive e l’armonia narrativa.

Casa Sanremo nasce nel 2008 con l’obiettivo di creare un hub per tutti i giornalisti, gli artisti, gli addetti ai lavori che ogni anno confluiscono a Sanremo per il Festival della Canzone Italiana.
Sviluppa, negli anni, format unici che la rendono meta ambita da professionisti di tutti i settori.
Casa Sanremo è il posto in cui il mondo dello spettacolo, della musica, del cinema, della letteratura e del turismo si incontrano. È il luogo in cui nascono idee e sinergie importanti. È l’ambiente ricercato, con salotti da condividere ed angoli di grande esclusività.

Molti gli Autori che si sono avvicendati nel Salotto di Casa Sanremo Writers 2025 e tanti i volti conosciuti della Televisione italiana, professionisti della narrazione visiva, testimoni diretti dei gusti e delle passioni popolari
A incantare il numeroso pubblico presente in sala Martedì 11 Febbraio, è Marco Carrara, autore, giornalista e conduttore televisivo, con gli aneddoti e i racconti tratti dal suo fotolibro dedicato alla Radio e alla TV.
Tanti Auguri – 70 anni di Tv 100 anni di radio è il suo libro ricco di storie che hanno segnato un secolo italiano e impreziosito da immagini diventate iconiche nell’immaginario collettivo.
Un viaggio lungo cento anni, dal primo annuncio radiofonico trasmesso il 6 ottobre del 1924 dai microfoni dell’URI, Unione Radiofonica Italiana (poi EIAR e RAI), a oggi, anni in cui il Servizio Pubblico ha raccontato ogni giorno la contemporaneità, evolvendo insieme al Paese e ai propri spettatori.

Marco Carrara: «È un viaggio nel tempo tramite immagini, alcune anche inedite, che si sono viste poco, di questa che è la meravigliosa storia della radio.»
ilRecensore.it:« La narrazione radiofonica anticipa spesso il linguaggio musicale, precorrendo i meccanismi espressivi e artistici.»
M.Carrara:«Vero! La Radio è un mezzo meraviglioso! se pensiamo a quanta compagnia tiene alle persone e poi la radio fa diventare famosissimi i cantanti e alcune canzoni, perché la radio svolge ancora un ruolo importantissimo! insomma davvero ha un grande potenziale e continua a esprimerlo.»
ilRecensore.it:«Hai dovuto operare una scelta nel decidere le storie da inserire nel libro e quelle da escludere?»
M.Carrara:«Si! E questa è stata la scelta più difficile, perché ho dovuto riassumere 100 anni in 300 pagine ed è stato difficilissimo. Ho dovuto togliere delle cose, però ho cercato di restituire un quadro quanto più completo possibile. Mi sarebbe piaciuto inserire anche quei programmi che si ricordano poco ma magari hanno fatto tanto, che sono durati poche puntate, ma erano programmi interessanti … Dai ci pensiamo al prossimo libro!»
Mercoledì 12 Febbraio a Casa Sanremo c’è fermento… la scaletta è ricca di incontri interessanti e nomi eccellenti.
Beppe Convertini, volto noto della Rai e presenza fissa nei programmi più seguiti come Linea Verde e Uno Mattina, ci porta con sé tra le strade di un’Italia da scoprire e riscoprire, ricordandoci la ricchezza naturalistica e paesaggistica del nostro Paese.

Il Paese Azzurro. Un viaggio alla scoperta delle coste della nostra Italia e del suo mare è un’avventura lunga migliaia di chilometri, per terra e per mare, che porta il lettore a incontrare alcune delle meraviglie che l’Italia, cuore del Mediterraneo, sa donare a chi la vive e a chi la visita. Duecento pagine di racconti, aneddoti, consigli, per scoprire o riscoprire le Eolie e Ischia, Maratea e la Versilia, le Cinque Terre, la Laguna veneta e altre splendide località. Un’esplorazione nel segno dell’azzurro, di quel mare che è risorsa inesauribile per il Paese.
ilRecensore.it:«Qual è lo scrittore italiano a cui ti sei ispirati di più scrivendo questo libro?»
Beppe Convertini:« Mi sono ispirato a Viaggio in Italia di Piovene, straordinario scrittore e giornalista, anche se dir la verità sono stati molti gli autori affascinati dalla bellezza dell’Italia, per esempio Goethe. Poi i miei sono racconti di vita vissuta, un viaggio alla scoperta delle tradizioni e delle eccellenze, i colori e i sapori unici al mondo, che sono quelli del nostro Bel Paese.»
ilRecensore.it:«Qual è il fil rouge che lega le pagine del tuo racconto?»
B.Convertini:«Il fil rouge è la storia di grandi donne e di grandi uomini che hanno fatto in modo che il made in Italy sia apprezzato in tutto il mondo. Parto proprio dalle tantissime storie che ho raccolto; il mio è quasi un diario di bordo oltreché riportare le bellezze straordinarie che ho potuto ammirare viaggiando lungo le coste italiane. Quindi le storie della provincia autentica, le persone laboriose…l’umanità è la protagonista assoluta del mio libro.»
ilRecensore.it:«Viaggiando tanto, cosa hai lasciato a casa, quale parte di te?»
B.Convertini:«Ho lasciato a casa le radici, dove torno per riabbracciare la mia famiglia, per ritrovare gli odori, i sapori che porto con me in ogni angolo di mondo. Ho lasciato le mie tradizioni, i luoghi del cuore e ogni volta che torno a Martina Franca è una gioia immensa, per i miei cari, la mia città e tutto ciò che di unico porto nel cuore.»
ilRecensore.it:«Quale libro hai sul comodino in questo momento?»
B.Convertini:«In realtà ora c’è un libro, che è un mio libro, Paesi Miei, che sto rileggendo per capire che cosa potrò raccontare in quello che vorrei si intitolasse Il Paese verde. Vorrei approfondire alcune aree archeologiche, alcuni parchi e riserve naturali e quindi sto riguardando tutto, assieme alle mie puntate di Linea verde per vedere cosa posso raccontare.»
Dai racconti di bellezza dei paesaggi italici, si cambia drasticamente scenario e il salotto di Casa Sanremo 2025 si fa attento, serio.
Sul maxi schermo il volto di Yara Gambirasio induce al silenzio e all’ascolto. A traghettare l’attenzione del pubblico è una personalità di spicco nel mondo dell’editoria e del giornalismo: Umberto Brindani, direttore del settimanale Gente, interlocutore e moderatore di Giovanni Terzi, autore del libro 𝐋’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐬𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐘𝐚𝐫𝐚.
L’istante è cristallizzato in quello che è l’ultimo sguardo che Yara ha rivolto al suo assassino, indelebile e ancora così indecifrabile.
Giovanni Terzi racconta il delitto di Yara con i sentimenti in subbuglio, convinto che questa bruttissima pagina italiana abbia ancora molto da raccontare e che dal punto di vista processuale il meccanismo si sia inceppato e abbia portato a un risultato ambiguo.
Il libro è gioco forza romanzato, ma la ricerca della verità anima Terzi e lo porta a esaminare il caso in modo meticoloso, attraverso gli atti giudiziari, le prove e gli indizi.
A tenere in scacco il dubbio che aleggia su tutta la vicenda e sulla sua regolarità, è la Prova del DNA e la sua validità, elemento determinante per la condanna di Bossetti.
Un libro inchiesta che apre scenari nuovi e che riporta anche la lettera che Massimo Bossetti, dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo, ha inviato a Giovanni Terzi dopo la docuserie in onda suNetflix.
Tra momenti di palpabile intensità e parentesi di leggerezza, citando anche la moglie Simona Ventura, Terzi intrattiene un salotto letterario particolarmente interessato e coinvolto.
ilRecensore.it:«Perché questo caso in particolare ?»

Giovanni Terzi:«Perchè se ne sceglie uno alla volta e siamo partiti da questo perché è un caso che ho seguito in maniera molto puntuale, molto attenta e quindi molto analitica. Se si vuole raccontare in qualche modo una storia diversa da quella che è magari accaduta, deve essere molto attento e preciso in quello che racconta. Se non c’è questo tipo di conoscenza non c’è un racconto giusto.»
ilRecensore.it:«L’equilibrio tra il detto e non detto …»
G.Terzi:«Sono i fatti, in realtà io ho voluto raccontare i fatti ; come sono andatie le situazioni che non si sono approfondite e poi l’ultimo sguardo in un capitolo romanzato di questa povera ragazza che è stata uccisa ad oggi da Massimo Bossetti, ma chissà se è lui l’assassino.»
ilRecensore.it:«L’ultima domanda e ti lascio andare che qui scalpitano tutti… il libro nel cassetto»
G.Terzi:«Ne ho due. Un romanzo storico e uno su una storia d’amore. Due in contemporanea.»
La mattinata sanremese si sveglia pigra dopo la quarta nottata festivaliera e l’indifferenza di un cielo malmostoso non smorza l’entusiasmo della folla oceanica che quest’anno ha invaso le piccole vie della cittadina rivierasca, decuplicandone la portata demografica.
Con il martellante ritornello… Tutta l’Italia tutta l’Italia tutta l’Italiiiaaaà … mi avvio verso Casa Sanremo dopo gli interminabili passaggi obbligati ai vari controlli di sicurezza e ad attendermi oggi c’è un personaggio particolarmente amato da un pubblico eterogeneo: Savino Zaba.

Savino Zaba, personaggio poliedrico e trasversale, interpreta le parole in movimento, i linguaggi in espansione, con lo sguardo rivolto alle grandi avventure artistiche dei personaggi iconici della storia italiana, da Arbore a Cecchetto.
Cent’anni di compagnia. La radio 1924-2024 è il libro in cui ripercorre le tappe più importanti di una storia che si intreccia con quella del Paese, dalla propaganda nel Ventennio fascista, alle fantasie futuriste della “Radia”, alla radio come fidato mezzo di informazione durante la guerra, alla nascita delle emittenti libere, minuscole realtà locali di esuberante vivacità, in continua espansione negli anni Settanta. Introdotto dalle parole di Renzo Arbore, autore e conduttore di programmi cult come “Bandiera Gialla” e “Alto Gradimento” e a chiudere, quelle di un altro gigante del mezzo, Claudio Cecchetto.
ilRecensore.it:«Dalla radio alla carta i linguaggi cambiano, quale hai trasporto nel libro?»
Savino Zaba:«Mah.. intanto io non mi reputo uno scrittore, ma più uno scarabocchiatore. Ho raccontato il flusso delle mie emozioni, ovviamente cercando di dare un approccio diciamo più tecnico nella parte storica, un approccio più specifico nella parte linguistica e poi quella più umana nel racconto della terza parte, che è quella esperienziale. In realtà è un libro a tre fasi, a tre volti, che segue non proprio una tecnica precisa ma sono venute fuori le storie delle persone, di chi ha fatto la radio e di chi l’ascolta»

ilRecensore.it:«Quali sono le pagine che ti hanno emozionato di più?»
S.Zaba:«Sicuramente quelle dove ho fatto qualche accenno alle mie esperienze, quando ho esordito su Radio Norba o a Radio Rai, inevitabilmente mi brillano gli occhi. Poi sono emozionanti anche quelle storiche, perché se ogni tanto chiudo gli occhi e provo a immaginare quella sera del 6 ottobre 1924, quando gli italiani per la mia volta, in casa, ascoltano la radio… ecco quello mi provoca un’emozione unica.»
ilRecensore.it:«Quale libro hai sul comodino in questi giorni?»
S.Zaba:«In verità ne ho diversi, perché leggo sempre più libri in contemporanea. Uno è Il gregge di Davide Grittani (AlterEgo) e l’altro è un saggio sulla storia della RCA. Mi piace fantasticare con i romanzi, ma cerco di riempire anche questo sacco con la saggistica»
A Mimmo e Mimì
che attraverso l’arte della musica
ci hanno insegnato
a volare nell’universo
Questa è la dedica che apre Il Festival degli Dei, il nuovo libro di Marino Bartoletti e non c’è nulla di più appropriato in questo San Valentino sanremese.
Marino Bartoletti, uno dei più celebri giornalisti italiani, ha condotto e ideato trasmissioni storiche come La Domenica Sportiva, Pressing e Quelli che il calcio.
Esperto di musica e soprattutto della storia del Festival di Sanremo, Bartoletti si distingue per un’eleganza e una sobrietà intellettuale rara nel mondo dello spettacolo. Ha colorato le giornate sportive della mia infanzia, sempre sorridente e solido, semplicemente presente.
Ospite a Casa Sanremo ha presentato il suo nuovo libro della serie degli Dei: 𝐈𝐥 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐃𝐞𝐢 (Gallucci editore)

La versione paradisiaca del Festival di Sanremo, con tutte le leggende che vi avevano preso parte e che ora erano nel Luogo: da Mia Martini a Domenico Modugno, da Gabriella Ferri a Mino Reitano, da Umberto Bindi a Ivan Graziani, da Lucio Dalla a Rino Gaetano, da Little Tony a Giorgio Gaber, da Milva a Sergio Endrigo, da Giuni Russo a Enzo Jannacci, da Mango a Claudio Villa, da Pierangelo Bertoli a Toto Cutugno a tanti tanti altri.
Chi avrebbe vinto il Festival degli Dei?
ilRecensore.it:«Parliamo di questa sua nuova opera, come la vogliamo descrivere e chi è rimasto fuori da questo Festival?»
Marino Bartoletti:«Innanzitutto è un’opera onirica, perché risponde alla domanda di questo bambino, non ancora con i baffi, che sin da piccolo si chiedeva dove vanno a finire i nostri eroi, i nostri miti, nostri dei della musica. Per cui questo è l’ultimo caso letterario dopo la fortunata pubblicazione della Cena degli Dei (Premio Bancarella nel 2021) diventato un caso editoriale.
Si è dovuto fare una selezione e qualche esclusione dolorosa c’è stata, perché sono entrati in gara solo coloro che hanno partecipato al Festival di Sanremo. Quindi sono rimasti fuori personaggi come Fabrizio De André, Franco Battiato, che c’è stato solo come autore. Chi c’è però mi sembra che basti e avanzi per fare: A, un buon Festival; B, un buon libro»
Casa Sanremo chiude la settimana festivaliera con la Premiazione del Concorso letterario, che quest’anno ha registrato un numero spropositato di adesioni, rivelandosi uno dei Contest letterari più ambiti in Italia. Un Concorso che premia il talento, l’originalità e la creatività, fortemente voluto dal Patron Vincenzo Russolillo.
Durante la Cerimonia di Premiazione, ospiti d’onore Pablo Reyes, former member dei Gipsy King, e la sua attuale formazione per il Premio per i 38 anni della canzone “Bamboleo”, un successo planetario.
ilRecensore.it ha avuto il piacere di intervistare Pablo Reyes, membro storico del gruppo dei Gipsy King.
ilRecensore.it:«Quando vi siete resi conto che la vostra musica, espressione della cultura gitana, ha conquistato il mondo?»
Pablo Reyes:«Eravamo a Parigi e abbiamo preso aereo per New York, dove dovevamo cantate in un teatro, di cui non ricordo il nome. Il teatro era pieno di gente che urlava Bamboleo Bamboleo olè. Tutti si sono alzati a ballare e cantare. E quello è stato il palco che ci ha emozionato di più»
ilRecensore.it:Pablo Reyes gira ancora il mondo in tour con giovani musicisti.«Quali sono state le difficoltà e le note positive per voi (tre membri nuovi accompagnano Pablo a Casa Sanremo) affiancare Pablo?»
Tony Cortes:«Credo la cosa più difficile, da parte mia, è stata uscire di casa, dall’ambiente della famiglia, perché siamo stati abituati a fare tutto in famiglia. Questa musica è carica di energia, è sempre un messaggio che vogliamo trasmettere agli altri. Facciamo partecipare il pubblico, perché non ci interessa cantare o giocare tanto per fare. E se possiamo trasmettere qualcosa dal nostro cuore è qualcosa di incredibile.»
ilRecensore.it:«Come è cambiato il pubblico in tutti questi anni?»
Pablo Reyes:«Il pubblico è sempre lo stesso. Quando entriamo in scena si alzano! la gente è sempre molto calorosa, ha sempre lo stesso entusiasmo quando ci vedono entrare sul palco.»
ilRecensore.it:«La vostra musica diffonde in tutto il mondo anche la vostra cultura, quella andalusa e gitana. È un potente messaggio d’inclusività»
Pablo Reyes:«Questa musica non è la semplice musica. È cultura. Quando cantiamo è la nostra cultura che esce sempre. Anche i viaggi precedenti, il bene e il male, tutto esce dal cuore, quindi è una musica più legata alla cultura. È per questo che a noi piace trasmettere un messaggio, vedere la gente che si emoziona, che li fa pensare alla famiglia, vogliamo sempre trasmettere qualcosa.»

Un ringraziamento doveroso va allo Staff direttivo, composto da tutti giornalisti di qualità: Viridiana Myriam Salerno, Alfonso Papa, Patrizia D’Amora, Raffaele Di Matteo e Gabriella Sandrelli.
Ognuno di loro ha contribuito a rendere la settimana festivaliera e Casa Sanremo Writers un luogo di confronto costruttivo, di parole gentili e di professionalità.
Grazie di cuore da parte della Redazione de ilRecensore.it. Al prossimo anno!
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