Il Premio Internazionale di letteratura città di Como giunge quest’anno alla sua XI edizione e si prepara a premiare i vincitori sabato 9 novembre nella bellissima Sala Bianca del Teatro Sociale di Como.
Questo prestigioso premio letterario nasce nel 2014 dalla volontà di Giorgio Albonico e della sua Associazione Eleutheria e oggi si annovera tra i più importanti contesti di scrittura a livello internazionale e può contare su una giuria di esperti del settore.
Si tratta di un Premio che quest’anno ha visto la partecipazione di 2500 iscritti divisi in diverse categorie: autobiografia, bambini/ragazzi, giornalismo, multimediale, narrativa edita, narrativa inedita, opere a tema, opere dall’estero, opera prima. Ma ci sono anche le sezioni poesia edita, poesia inedita, racconto, saggistica edita e saggistica inedita.
Un premio, quindi, molto ricco per tipologie narrative affrontate e che negli anni ha premiato tanti nomi noti del panorama letterario italiano e non solo come: Camilla Baresani (2014), Ilaria Tuti (2021) per la narrativa, Corrado Augias (2019) ed Ernesto Galli Della Loggia (2023) per la saggistica o Licia Colò e Giovanna Pancheri (2022) per la sezione opere a tema. Solo per citarne alcuni.
Quest’anno l’evento prevede anche un premio alla carriera ad Amalia Ercole Finzi, la prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria aeronautica nel 1962 e una delle figure di maggior rilevanza mondiale nel campo delle scienze e delle tecnologie aerospaziali, nonché consulente di NASA, ASI e ESA.
Questo importante premio trova il patrocinio di importanti istituzioni dal Comune di Como alla Regione Lombardia e prevede un premio in denaro con un montepremi di 30.000 euro.
Insomma un evento assolutamente imperdibile per conoscere le nuove voci dell’editoria italiana o per ritrovare chi di questa passione ne ha fatto una ragione di vita.
Per saperne di più e scoprire qualche aneddoto curioso lasciamo la parola al padre putativo di questa importante kermesse: Giorgio Albonico.
Buongiorno Giorgio, è un vero piacere averLa ospite de ilRecensore.it Per noi che viviamo di editoria e letteratura è bellissimo poter entrare nel vivo di una delle più importanti manifestazioni letterarie italiane grazie alle parole del suo fondatore. Inizierei quindi chiedendoLe: quando e come è nata l’idea di creare un premio letterario internazionale a Como? Quali erano i suoi obiettivi per la prima edizione?
«L’idea è nata perché un mio fortunato libro è risultato vincitore o comunque segnalato in molti premi letterari in Italia.Quindi ho avuto modo di osservare come queste manifestazioni in varie parti di Italia siano eventi gioiosi e di importante rilievo culturale.
Ho ideato il premio Merini a Brunate e dopo un paio di anni ho iniziato il premiocittadicomo nella mia città.
Ho seguito semplicemente il consiglio di un grande francese quando diceva:io mi impegno, poi si vedrà.»
Il Premio è giunto alla sua XI edizione, avrebbe mai pensato che questa manifestazione si sarebbe tanto consolidata nel tempo diventando un appuntamento fondamentale per scrittori e case editrici e una così importante veste una a livello internazionale? Era questo ciò a cui ambiva o è stata una bella sorpresa anche per Lei?
«Sicuramente una sorpresa.Ma in prima edizione ho fatto il cammino di Compostela e magari il Santo ha voluto dare una benedizione.»
Creare e organizzare un premio letterario di tale portata non è semplice. Quali sono le tempistiche che garantiscono la riuscita della kermesse? Quanto è complesso farsi supportare dalle istituzioni? Ci sono scogli burocratici che rendono le cose difficili o lunghe a livello di tempistiche?
«Occorre lottare contro il tempo perché molti lettori che garantiscono la buona riuscita del premio non hanno la percezione che una lettura deve risolversi in un tempo circoscritto e essere comunque una buona lettura.Sulle istituzioni o sui possibili aiuti è meglio stendere un velo pietoso.Comunque a noi bastano i tanti scrittori che ci danno fiducia.»
Quando si decide di seguire un’idea così ambiziosa quali sono i primi passi da muovere?
«Bisogna avere poche idee ma chiare e fin da subito e seguire anche l’istinto che non deve mancare nelle scelte. Sapere che quando si sbaglia come può capitare lo si fa sempre in buona fede.»
Com’è stato accolto il premio dalle realtà editoriali e degli scrittori nel corso degli anni? Hanno subito manifestato interesse o fiducia o ci sono stati momenti iniziali di accoglienza tiepida?
«Direi che fin dalla prima edizione per merito anche di una giuria con eminenti personaggi ha avuto un ottimo riscontro.»
Cosa distingue il Premio internazionale di letteratura città di Como dagli altri premi letterari?
«Tutti i premi letterari sono validi se danno un risalto a scrittori magari poco conosciuti».
Abbiamo visto che quest’anno ci sarà anche un importante premio alla carriera, quello ad Amalia Ercole Finzi. Con quale criterio viene attribuito questo prestigioso riconoscimento? Quali sono stati i più importanti vincitori delle edizioni precedenti?
«Amalia Ercoli Finzi è una scienziata di valore mondiale, ho avuto la fortuna di conoscerla e di intervistarla in una trasmissione televisiva. Molti i vincitori delle edizioni precedenti da Franco Di Mare a Camilla Baresani, da Corrado Augias a Franco Gabrielli.»
Da questo premio sono passati molti nomi noti del panorama letterario italiano. Se dovesse pensare a un personaggio che ancora non ha partecipato ma che sarebbe un “suo” candidato ideale chi sarebbe? O quale sarebbe l’ospite da sogno che vorrebbe in una prossima edizione?
«Non ho sogni particolari, prendo le cose come vengono. Il mio candidato ideale è stata una ragazza di anni venti che partecipando qualche anno fa, ha mostrato un talento incredibile. Ne vorrei altre come Lei.»
Organizzare un premio letterario richiede una grande conoscenza del settore editoriale italiano e internazionale. Quali sono le sue sensazioni su questo mondo oggi? Come percepisce il mercato del libro in Italia e all’estero? Quale augurio si fa per l’evoluzione di questo ambiente?
«Un mercato sempre più difficile che trova difficoltà nel fatto che la gente compra i libri magari ma in realtà legge sempre meno.
Il libro comunica un piacere imperfetto, quando lo comprendi pensi di averlo letto ma non è così.»
In questa occasione vengono premiate molte categorie di scrittura. Come mai è stato scelto di diversificare tanto il paniere dei generi in gara?
«Per dare un ampio ventaglio di possibilità alle capacità espressive.»
Se dovesse dare un consiglio ai potenziali partecipanti delle prossime edizioni quale sarebbe?
«Di pensare come Somerset Maugham e cioè considerare la propria opera come una creazione intellettuale peculiare a e non pensare assolutamente a quanto può avvenire in termini di successo o di riscontro.»
Quali sono gli obiettivi futuri del premio?
«Continuare a fare una opera culturale in piena libertà e autonomia di giudizio.»
Quali sono le attività collaterali al premio? Quanto è importante per il territorio comasco?
«Organizziamo convegni culturali. i due di quest’anno sono Invecchiare in salute con relatori importanti come Silvio Garattini e il prossimo sarà Viaggio nel mistero.»
Ci sono anche riconoscimento a enti benefici di vario genere. Può dirci qualcosa in merito?
«Abbiamo cercato di fare qualche donazione e quando ci era possibile abbiamo dato un contributo a un erigendo ospedale pediatrico in Siria e altre donazioni nel nostro territorio.»
Per concludere in bellezza… qual è il libro che Le ha cambiato la vita e consiglierebbe a tutti?
«Leggo e rileggo i pensieri di Marco Aurelio.»
La redazione de ilRecensore.it ringrazia Giorgio Albonico per la disponibilità.