un'estate claire keegan
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Un’estate di Claire Keegan: un piccolo gioiello narrativo

Un’estate di Claire Keegan

Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi. Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell’accoglienza e dell’amore genitoriale, in un racconto di sommessa e struggente bellezza.

«Può bastare anche solo un’estate per imparare a essere amati. Ce lo racconta con ineffabile grazia la piccola protagonista di questo racconto perfetto» (Viola Ardone).

«Per raccontare un mondo nuovo, un’esperienza mai vissuta, servono parole nuove, quelle che Claire Keegan trova dentro un vocabolario di cose, reali come l’amore» (Maria Grazia Calandrone).

«L’estate non è mai un tempo qualsiasi. Ma c’è un’estate che può essere più preziosa delle altre, che può portare in sé l’abbacinante luce della crescita. La luce con cui è scritto questo romanzo» (Valeria Parrella).

«Poi attraversiamo il tepore della cucina e lei mi dice di sedermi, di fare come se fossi a casa mia. Sotto il profumo di qualcosa che cuoce nel forno c’è una punta di disinfettante, candeggina forse. Toglie dal forno una crostata di rabarbaro e la mette a raffreddare sul piano della cucina: sciroppo bollente sul punto di traboccare, foglie sottili di pastafrolla saldate alla crosta. Dalla porta entra una corrente fresca ma qui è caldo, immobile, pulito».

Continuo a non trovare le parole ma questo è un posto nuovo, servono parole nuove”.

Piccole parole, che tagliano e squarciano la tela facendo intravedere l’abisso e la vastità del cielo.

Ogni capoverso ci conduce a quel magico istante, l’attimo esatto in cui il cuore perde il ritmo, la corsa dirompente verso l’abbraccio che scioglie il mondo.

Claire Keegan, maestra della prosa purissima e levigata, ritorna in libreria con il suo romanzo Un’estate, dopo la prima raccolta di racconti Dove l’acqua è più profonda (Antarctica,1999), grazie alla quale vince il Premio Rooney per la letteratura irlandese.

Una bimba e la scoperta di un amore superiore, che scardina i legami di sangue, elevando i sentimenti puri sopra ogni cosa.

Le immagini vivide di un’estate irlandese, dei suoi ritmi, placidi e secolari, tra l’infinito verde dei pascoli e le crostate al rabarbaro, le mucche da mungere e l’acqua fresca di un pozzo naturale.

Timido e fragile, il calore estivo penetra negli interstizi umani e riveste di una dolce sfumatura le spigolosi del mondo.

La natura vive di piccoli movimenti in un connubio emotivo con l’uomo che la nutre e la rispetta, nel lento procedere di piccoli gesti e grandi emozioni.

La protagonista, una bimba assetata di amore, vive un’estate in affido ai coniugi Kinsella, che attraverso piccole e inaspettate rivelazioni, riescono a dare un senso alla parola amore genitoriale.

“Poi mi fa alzare in piedi e mi insapona dappertutto con una salvietta. Le sue mani sono come quelle di mia mamma ma hanno anche qualcos’altro che non ho mai sentito prima e a cui non so dare un nome”.

La cura, lo sguardo attento, la gentilezza, sono i motori psicologici che disarmano la nostra bambina, che priva di ogni difesa, si lascia vivere addosso ogni brivido, incapace di dare un nome alle emozioni che prova.

Un racconto vero, vivo, rurale, in cui perdere l’orientamento, per impossessarsi di un sentimento ancestrale, di un dolore che non sa urlare.

Un’estate è un piccolo gioiello narrativo, che riesce a cristallizzare ogni forma letteraria in un dialogo unico con la vera natura umana.

La percezione sensoriale viene amplificata dai vuoti tra le parole, da una prosa rarefatta, in grado di trasmettere universi interi di significati.

Claire Keegan spoglia le pagine i parole inutili, lasciando solo quelle in grado di cogliere l’infinito.

Sublime, questo romanzo è un dono che ogni lettore conserverà gelosamente.

Claire Keegan è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, in Irlanda. Ha esordito nel 1999 con la raccolta di racconti Dove l’acqua è piú profonda (vincitrice del Premio Rooney per la letteratura irlandese) cui è seguita nel 2007 una seconda raccolta: Nei campi azzurri.

Piccole cose da nulla (Einaudi 2022), è stato finalista al Booker Prize.

Un’estate (Einaudi 2023), da cui è stato tratto il film A Quiet Girl, ha vinto il Davy Byrnes Award ed è considerato dal «Times» uno dei migliori romanzi degli anni Duemila.

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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