Codice 93 di Olivier Norek

Codice 93: il primo libro della serie della banlieue

Benvenuti nel dipartimento 93, dove insieme alla squadra di Coste scenderete nei sottoscala più inquietanti per incontrare un’umanità variegatissima; dove crimine, perdizione e senso di giustizia si miscelano in pagine che corrono veloci.

Dove Olivier Norek ci presenta l’irresistibile capitano Coste, che guida un gruppo di fedelissimi senza mai perdere il suo profondo senso di umanità.

Fare il poliziotto nella Seine-Saint-Denis, dipartimento alle porte di Parigi con un tasso di criminalità alle stelle, è un mestiere diverso da ogni altra area metropolitana europea.

Nell’agglomerato di casermoni incolore popolato da individui spesso ai margini, vittime e aggressori rispondono unicamente alla legge della strada. Perciò, quando alle quattro di un mattino di gennaio una telefonata sveglia Victor Coste, lui già sa che da qualche parte qualcuno si è fatto ammazzare.

A capo della squadra Anticrimine di questa banlieue della banlieue, quarant’anni e sigaretta sempre accesa, Coste conosce violenze e brutalità di ogni genere, ma i fatti, per come si presentano in quest’alba gelida, superano gli scenari più foschi e fantasiosi.

Un uomo con tre fori di proiettile nel petto che si risveglia sul tavolo autoptico e, a distanza di nemmeno ventiquattr’ore, un morto per il quale la stampa arriva a scomodare il termine “autocombustione”.

Una messinscena, forse, una sciarada dell’orrore che rischia di minare la credibilità delle forze dell’ordine.

E che si complica ulteriormente quando Coste riceve una prima lettera anonima che lo indirizza verso un fascicolo sparito dagli archivi della polizia e, da lì, verso una lista di omicidi che riguardano gli “invisibili” della società, insabbiati proprio da chi dovrebbe condurre le indagini.

Inoltrarsi nei corridoi della Giudiziaria è affrontare quanto di peggio nasconde l’uomo

È tra questi corridoi che nasce uno dei personaggi più amati di Olivier Norek: Victor Coste, capitano nella polizia giudiziaria in quella terra di confine che la grandeur parigina cerca di dimenticare: il dipartimento della Seine-Saint-Denis, codice postale 93.

Inizia con Codice 93 la Trilogia della banlieue, che poi vedremo espandersi nel quarto libro con protagonista Victor, Il pesatore di anime; la serie di romanzi che la critica e il pubblico transalpino ha posizionato ai primi posti delle classifiche, decretandone un successo da due milioni di copie, numerosi premi e 14 traduzioni.

Impasto perfetto tra azione poliziesca e tormentata introspettiva umana e sociale, Codice 93 rispolvera il termine polar, regalando agli appassionati del genere un personaggio che ha una caratteristica unica: la credibilità dei diciotto anni passati in polizia, in quello stesso dipartimento 93, del suo creatore, Olivier Norek.

Il primo approccio con il pubblico italiano si ha nel 2018, quando Rizzoli pubblica Tra due mondi, romanzo il cui realismo affonda nell’esperienza diretta di Norek, costante di ogni suo scritto.

L’apprezzamento dei lettori è immediato e dopo Superficie (2022) e Il pesatore di anime (2023), Rizzoli ci porta indietro nel tempo, in quel 2013, quando tutto cominciò.

Percorriamo con Victor Coste i suoi primi passi, le sue scelte, i suoi tormenti ed entriamo a far parte della sua squadra, un cast eterogeneo di persone specchio di un’umanità vera, lontana dai soliti cliché. La presenza scenica dei vari componenti della storia ha una caratteristica materica molto forte, che non trascende mai in parole o gesti eclatanti, ma il vero trash lo si lascia solo alla follia dell’uomo perduto.

Codice 93 ci catapulta da subito in medias res:

“Le quattro e trenta del mattino. Ancora prima di rispondere, sapeva già che qualcuno, da qualche parte, si era fatto ammazzare” .

Un amore tossico, soffocante, unico appiglio in una vita di privazione affettiva, sarà il motore di questa vicenda criminale, che declinerà senza pudore ogni bassezza umana.

Ma l’indagine si dipanerà su più fronti e la linea investigativa prenderà deviazioni inaspettate e intrecciandosi con il mondo della politica e della finanza, andando a toccare i punti sensibili della periferia di Parigi.

Dai quartieri dove spariscono gli “invisibili”, dai traffici di droga, sesso, corruzione… tutto il “meglio” che offre uno dei dipartimenti più degradati e ad alto tasso di criminalità della Francia.

È proprio in questo dipartimento, il 93, che Victor deve sopravvivere, cercando in tutti i modi di far prevalere il suo innato senso di giustizia, mosso da una corrente emotiva che trascina tutto ciò che lo circonda, verso l’inspiegabile convinzione che vi sia una speranza e che vada perseguita.

Fin da subito riconosciamo quella che diventerà presto la cifra stilistica di Olivier Norek: entrare in sintonia con il lettore attraverso una descrizione minuziosa dei movimenti, dei gesti e di tutto ciò che regola lo spazio in cui si muovono i suoi personaggi, portando il lettore al centro della scena, a far parte della squadra di Victor. 

Credibile, maleodorante e fisico è il luogo in cui ci catapulta lo scrittore.

La geografia criminale in cui Norek ha lavorato per anni prende vita e ammorba il tempo di lettura con le sue esalazioni.

Con Victor entriamo nel vivo delle dinamiche interne che regolano la vita nella polizia giudiziaria, ne comprendiamo le regole non scritte, come i protocolli da seguire. Impariamo tecniche di laboratorio, termini specifici e metodi cognitivi.

Un gioco psicologico ben equilibrato e calibrato che vede il lettore trasportato nei bassifondi della società, dotato di uno sguardo unico e privilegiato: quello di un poliziotto vero, che non lesina nelle informazioni.

In questo primo romanzo dedicato a Victor non è la suspense a mantenere alta l’attenzione – quella la ritroveremo al centro di storie come Il pesatore di anime – ma un realismo che spesso manca ai romanzi che si muovono tra le strade del noir di periferia e la tensione derivata dalla netta percezione di assistere a un reportage giornalistico, che racconta davvero la gente della banlieue, senza bisogno di voli pindarici.

Codice 93 pone le basi per una relazione in crescendo, i primi approcci in un rapporto tra lettore e scrittore, che sappiamo duraturo e fedele, ricco di istanti da ricordare con riconoscenza.

Vedere man mano i villini diventare palazzine e le palazzine casermoni. Distogliere lo sguardo davanti ai campi nomadi. Roulotte a perdita d’occhio, incollate le une alle altre vicino ai binari della ferrovia. Bucato messo ad asciugare sulle reti metalliche che arginano quella parte della popolazione né amata né odiata. Chiudere il finestrino passando davanti alla discarica intercomunale con le sue esalazioni, a poche centinaia di metri dalle prime case. Così vengono rispettati il dipartimento 93 e i suoi abitanti: sbattendogli sotto il naso montagne d’immondizia. Un’idea da proporre alla capitale, entro le mura cittadine. Giusto per vedere la reazione dei parigini. A meno che i poveri e gli immigrati non abbiano il senso dell’olfatto meno sviluppato...

Il polar di Olivier Norek non si basa solo sulla costruzione di una buona trama, con un buon cast, ma la sua scrittura mira sempre a lasciare di più al lettore; considerazioni, riflessioni e finestre nuove dalle quali osservare un panorama per molti sconosciuto.

Un romanzo di Olivier Norek non è mai una lettura innocente e sono questi i libri che risuonano a lungo.

Olivier Norek, nato a Tolosa, è il nipote di Herbert Norek, un “migrante slesiano diventato cittadino francese” che era un sottufficiale della Legione Straniera e che divenne cittadino francese nel 1935.

Suo padre, Claude Norek, è un alto funzionario statale che è stato direttore generale di Radio France dal 1999 al 2004. Sua madre è preside di una scuola.

Dopo aver conseguito il diploma di maturità, Olivier Norek è stato volontario presso Pharmaciens sans frontières per tre anni, durante i quali ha partecipato alla riabilitazione dell’ospedale Saint-Laurent-du-Maroni nella Guyana francese , nonché alla fornitura di attrezzature mediche a ospedali e campi profughi nei territori devastati dalla guerra dell’ex Jugoslavia.

Nel 1997 è entrato in polizia, prima come peacekeeper, poi come tenente nella sezione investigativa e di ricerca dell’SDPJ 93.

Quindici anni dopo, poco dopo il suo primo successo letterario, andò in congedo. 

È autore di quattro romanzi polizieschi con il commissario Coste, tutti tra i primi posti delle classifiche francesi.

Tra due mondi (Rizzoli 2018) è il suo primo libro pubblicato in Italia.

Tradotti in 14 lingue, i libri di Norek hanno venduto due milioni di copie nel mondo, ottenendo numerosi premi letterari, tra cui il Prix “Le Point” du Polar Européen nel 2016, il Grand Prix des Lectrices de “Elle” nel 2017, il Prix Maison de la Presse, il Prix Relay e il Prix Babelio per Superficie.

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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