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Segnale assente di François Morlupi 

Segnale assente: si chiude il cerchio dei Cinque di Monteverde

È notte fonda, piove come se il cielo avesse deciso di sommergere Roma. Quando il tram numero 8 arriva al capolinea, un passeggero seduto cade a terra. È un adolescente, ha il cappuccio della felpa calato sulla testa, le cuffiette nelle orecchie, e non dà segni di vita. Accorso sul posto, il commissario Ansaldi rimane sconvolto da ciò che viene a sapere. Il ragazzo è morto da ore, mentre decine di persone salivano e scendevano dal tram, e lo zaino che portava con sé contiene un chilo di sostanze stupefacenti.

Com’è possibile che una cosa del genere avvenga a Monteverde, uno dei quartieri più rispettabili della città

Davvero la gente è diventata così indifferente da non accorgersi che una tragedia sta avvenendo sotto i suoi occhi? E perché un quindicenne se ne va in giro con tutta quella droga? In passato il commissario e la sua squadra hanno avuto a che fare con serial killer e organizzazioni criminali, sono stati più volte faccia a faccia con gli abissi dell’animo umano. Ma il caso che li aspetta è destinato a sconvolgerli ancora più a fondo, perché il Male fa più paura quando ha il volto di un figlio, di un amico, di un vicino di casa

Con questo romanzo Morlupi, ormai punto di riferimento nel panorama giallo italiano, chiude un cerchio nella sua indagine dei lati più oscuri della nostra società. Lo fa affacciandosi – con sguardo sensibile e ironico – sulle tenebre più spaventose, quelle che aleggiano a pochi passi da noi e sembrano poterci inghiottire da un momento all’altro.

Con Segnale assente, I Cinque di Monteverde salutano per un po’ il loro pubblico di lettori.


È tornato in libreria lo scrittore italo-francese François Morlupi, che ha conquistato un notevole successo grazie alla creazione di una saga noir, incentrata sulle intriganti vicende di un gruppo di poliziotti sui generis.
Scrivere di questa saga è un’impresa molto complessa; farlo sull’ultima indagine è davvero impossibile… ma ci proverò. Iniziamo dai ringraziamenti.
È qui che Morlupi vince già a mani basse, dimostrando affetto e gratitudine ai suoi lettori, scrivendo: ‘’ A tutti i lettori che quotidianamente abbracciano i Cinque, dimostrando loro un amore incondizionato. Senza di voi, Francois Morlupi scrittore non esisterebbe. Siete magnifici’’. 

Lacrimuccia assicurata per i fan più sfegatati della serie.


Con Segnale assente, che segna l’uscita di scena – si spera momentanea – dei Cinque di Monteverde, Morlupi mette al centro del racconto l’incomunicabilità tra generazioni e famiglie, tra società e istituzioni.

Tutto inizia con la morte di Valerio Mazzotta, un giovane romano, su un tram di Roma.
La causa del decesso non è nota. L’unica cosa che scoprono Ansaldi e Loy – commissario il primo, vice ispettrice la seconda – è uno zaino, al cui interno sono nascosti un chilo di pasticche.
Solo dopo le accurate analisi da parte degli organi competenti si scopre che si tratta di MDMA.

Da questo evento si dipana un racconto nero, in cui i chiari sembrano essere stati coperti dagli oscuri.
L’oscurità di Roma, della sua periferia, della società che soffre e che sempre più cade in vortici di menzogne e criminalità.

È un libro in cui il concetto di onestà assume un grande spazio:

"Fa più paura il silenzio degli onesti che la cattiveria dei malvagi."

La squadra dei Cinque si troverà a combattere con l’omertà, con l’omissione, anche di fronte a morti ingiuste, socialmente inaccettabili.

Segnale assente è un romanzo in cui l’assenza di dialogo tra genitori e figli pone al lettore domande scomode, sbatte in faccia il dolore della perdita prematura di un figlio, cercando di restituire una chiara e veritiera amara realtà.

 ‘’Nella frazione di un instante, divennero due persone spezzate. due persone a cui avevano rubato il passato, il presente e il futuro. Tutto ciò che avrebbero vissuto di felice sarebbe stato annientato da un’assenza. Erano diventati degli strumenti scordati per sempre.’’ 

Il lettore amante dei Cinque farà salti di gioia nel ritrovarseli davanti, come se l’autore li avesse dipinti, incorniciati e lasciati esposti per far ammirare a tutti la loro imperfetta bellezza.
I Cinque di Monteverde sono speciali proprio per le loro imperfezioni: le ansie, le paure, il passato che non cessa di ripresentarsi, i dolori che li soffocano e con cui devono condividere la quotidianità.

La carta vincente dell’autore è quella di riuscire a creare un mix di umanità perfetta: i suoi personaggi soffrono ma ridono. Si piegano, ma si rialzano.


Questo quinto capitolo della saga chiude un ciclo iniziato con Formule mortali, il primo romanzo in cui i lettori fanno conoscenza del personaggio di Ansaldi.

È innegabile, però, che dopo cinque romanzi si rischi di diventare ripetitivi e un po’ prevedibili; questa ultima indagine, pur avendo come oggetto temi importantissimi e di rilevanza sociale, ingrana molto lentamente.
Ma forse è proprio questo il suo compito: far riflettere lentamente il lettore su alcune questioni che vengono indagate.

A differenza dei precedenti, manca una piccola parte di entusiasmo, quella forza motrice che aveva reso i romanzi più immediati e travolgenti — ma, per fortuna, non è l’unica che muove le storie dell’autore.

È un romanzo intimo, dove ogni personaggio farà i conti con sé stesso.
Le ultime cento pagine sono una vera forza: travolgono il lettore, lasciandolo esterrefatto.
Un finale che smuove gli animi e che, per il momento, saluta i Cinque di Monteverde.

Se è vero che ritrovarli ha fatto gioire i fan, allora lasciarli andare, anche solo per un po’, sarà una piccola prova da superare.
Ma come i veri amici, i Cinque non se ne vanno mai davvero: restano in un angolo del cuore, pronti a tornare — pagina dopo pagina.

François Morlupi - segnale assente - ilRecensore.it

François Morlupi (1983), italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma.

Con Come delfini tra pescecani (2021) ha inaugurato la serie dei Cinque di Monteverde, proseguita con Nel nero degli abissi, Formule mortali e Il gioco degli opposti, tutti pubblicati da Salani.

Con i primi due ha vinto il Premio Scerbanenco assegnato dai lettori. Della serie sono stati venduti i diritti per la realizzazione di una graphic novel e di una serie tv. È tradotto in Spagna.

Autore

  • Gabriel Uccheddu

    Gabriel Uccheddu nasce a Roma in una caldissima giornata di agosto. Nel 2020 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Mancavi solo tu’’ ispirato alla sua attività di volontariato di clownterapia che conduce negli ospedali di Roma; a questo è seguito un breve racconto pubblicato in self-publishing: “L’anima salvata’’. Attualmente sta concludendo gli studi del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l’università di Tor Vergata (Roma Due), dove ha modo di approfondire tematiche importanti sotto ogni punto di vista. Le sue passioni sono i libri, la scrittura e il cinema. Ama il contatto con il pubblico e gestisce un blog Instagram dove intervista autori e promuove la lettura. Ama stare a contatto con la natura e cucinare ottimi piatti della tradizione romana mentre sorseggia un calice di vino rosso. Seguimi su Instagram https://instagram.com/bribooks.ufficiale?

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