Una storia ridicola
Sinossi
Marcial, origini umili e un’infanzia difficile alle spalle, lavora in un’azienda di macellazione della carne e conduce un’esistenza piuttosto solitaria. È però un uomo molto esigente: forse non sarà bello, forse non avrà frequentato le migliori scuole, ma è un ottimo conversatore, un orgoglioso autodidatta con una sua filosofia del mondo, in grado, all’occorrenza, di sfoderare un linguaggio forbito e una cultura tali da far invidia a chiunque.
La sua vita è perfettamente sotto controllo, finché un giorno l’incontro con Pepita lo sconvolge; elegante, acculturata e di buona famiglia, la donna rappresenta tutto ciò a cui Marcial ha sempre aspirato. Se ne innamora perdutamente.
Convinto di possedere tutte le qualità giuste per far colpo su di lei, è pronto a mostrarle i suoi molteplici talenti: snocciolerà gli aneddoti di cui è più fiero, la inviterà a uscire con galanteria irresistibile, affronterà a testa alta gli altri pretendenti e sarà disposto a fingersi scrittore pur di partecipare al salotto letterario che si terrà a casa dell’amata. Lui ancora non lo sa, ma è proprio in quest’occasione che si deciderà il suo destino.
Una storia ridicola, selezionato da «El País» come uno dei migliori dieci libri dell’anno, è il racconto tragicomico di un corteggiamento impossibile.
Con questo nuovo romanzo Luis Landero si conferma maestro della letteratura spagnola di oggi: tagliente, ingegnoso e capace di raffigurare, a partire da vicende apparentemente di poco conto, tutta l’ineluttabilità e la tragicità dell’esperienza umana.
Recensione
Disturbante.
Questo è il primo termine che giunge alla mente leggendo Una storia ridicola !
Disturbante come il suo protagonista, voce narrante della storia. Una raffica di pensieri sciolti, ricordi e confessioni scabrose raccontate come qualcosa di normale e naturale, così come Marcial, protagonista della storia, vuole dimostrarci con delle dispute filosofiche.
“Alle persone, dottor Gomez compreso, piace sentirsi raccontare storie. Sono affascinati dalle odissee”
Lo stile mi ha ricordato vagamente Nabokov ma non solo per il monologo volto a spiegare e giustificare le azioni, la verità secondo Humbert Humbert, protagonista di Lolita, ma anche qualcosa di Cose Trasparenti, per quell’alone inquietante che la scrittura di Landero trasmette. Repulsione e attrazione.
“È più facile, credo, dimenticare un’amante che un nemico mortale”
Un lungo monologo, una confessione, un racconto filosofeggiante, fatto da tanti pensieri, idee e ricordi. Il protagonista non fa nulla per farsi amare, stimare o far provare empatia al lettore. Non lo puoi ritenere neppure un cattivo, si sa, i cattivi piacciono! Marcial non è simpatico ma tragicamente surreale.
A un tratto, nella vita tranquilla e quasi banale di questo individuo arriva Pepita. Tutti si innamorerebbero di una donna bella, intelligente, elegante, colta e che si chiama Pepita, anche il Marcial. Il nostro eroe (?) farà di tutto per conquistare il cuore della sua amata. Un amore che gli ricorderà una passione, anch’essa disturbante, dell’adolescenza, un amore che gli farà pensare “se non sarà mia non sarà di nessun altro”. Ma ci crede in quell’amore.
“Ah, Pepita, amore mio, mia fattucchiera, mio dolce incubo, mia benedetta follia, mia fata nociva, digli qualcosa, vieni in mio soccorso, spiegagli chi sono”.
Capita a tutti di desiderare una persona che riteniamo degna, all’altezza di noi e, al contempo, perfetta per farci sentire migliori e, Marcial, farà di tutto per conquistarla: chiacchiere, sorrisi, battute, aneddoti, indovinelli, sino a fingersi un drammaturgo e, nel momento della conquista, quell’evento in cui sperava per ottenere l’amore eterno di Pepita, avverrà qualcosa di particolare.
Tutto diventerà onirico, come quei film del cinema muto dove un equivoco tira l’altro fino al patatrac! Solo che l’eroe del cinema era un buono, un ingenuo e tutti vissero felici e contenti.
Nel romanzo abbiamo una voce narrante, un’unica storia, ma con due livelli di lettura diverse.
Landero riesce a gestire la scrittura in maniera egregia e darci due versioni della storia con un’unica voce. La scelta sta nel lettore, consapevole nel ritrovarsi in una versione contemporanea del paradosso del mentitore: cosa è accaduto realmente a Marcial?
Non è un libro per tutti, Una storia ridicola, non è un libro da leggere sotto l’ombrellone. Non è sentimentale, non è eroico. È cinico, crudele, tragico, surreale. Lo scrittore non mente: è semplicemente una storia ridicola. È la scrittura tagliente che fa la differenza.
TITOLO: Una storia ridicola
AUTORE: Luis Landero
EDITORE: Fazi editore
GENERE: Narrativa, letteratura spagnola
Traduzione: Giulia Zavagna
AUTORE

Luis Landero
Nato ad Alburquerque, in Estremadura, nel 1948, ha conseguito la laurea in Lettere all’Università Complutense di Madrid. Ha insegnato Letteratura alla Scuola di Arti Drammatiche di Madrid ed è stato professore ospite all’Università di Yale.
Ha esordito con successo nel 1989 con il romanzo Giochi tardivi. A partire da allora, la sua carriera di scrittore è stata prolifica e costellata di numerosi premi: oggi è considerato uno dei maggiori scrittori spagnoli contemporanei.
Nel 2022 ha vinto il Premio Nacional de las Letras Españolas, uno dei più importanti riconoscimenti alla carriera.