Barbara Kingsolver, premio Pulitzer 2023

Barbara Kingsolver, autrice di Demon Copperhead, la moderna trasposizione del David Copperfield di Charles Dickens.

Barbara Kingsolver - premio Pulitzer 2023 - ilRecensore.it

Barbara Kingsolver è cresciuta nel Kentucky, immersa nella natura, corcondata da ogni tipo di animale selvaggio, praticando assiduamente la lettura in ogni sua forma dall’enciclopedia ai fumetti.

Grazie al padre medico ha vissuto per un periodo in Congo, in un villaggio di case dal tetto di paglia e senza elettricità.

Dopo la laurea in Biologia Barbara Kingsolver parte per l’Europa, dove riempie diari di poesie e racconti.

Tornata in Arizona accetta un lavoro come scrittrice scientifica e da lì il passo alla vera narrativa e al mondo del giornalismo è stato breve.

Inizia negli Anni ’80 il suo impegno politico e sociale, che sfocia in articoli e libri di discreta risonanza. Comincia anche la sua avventura nella narrativa e pubblica Gli occhi negli alberi, romanzo che vede numerose ristampe e viene tradotto in diverse lingue.

I titoli si rincorrono, uno dietro l’altro, tutti pubblicati con Harper Collins, fino a portarla all’enorme onore di far parte del comitato di revisione dell’utilizzo dell’American Heritage Dictionary.

Alla fine degli anni ’90 ha istituito il Premio Bellwether , che viene assegnato ogni due anni agli scrittori esordienti.

The Lacuna , pubblicato nel 2009, è un importante romanzo sulla memoria, che le è valso il prestigioso premio del Regno Unito.

Barbara Kingsolver è considerata una delle scrittrici americane contemporanee più importanti. Nel 2000 le è stata assegnata la massima onorificenza statunitense in campo artistico, la National Humanities Medal, e nel 2010 ha vinto l’Orange Prize.

Vive con la famiglia in una fattoria degli Appalachi meridionali.

Nel 2023 ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa, il Women’s Prize for Fiction e il James Tait Black Memorial Prize con Demon Copperhead.

Barbara Kingsolver - Demon Coppehead - ilRecensore

Barbara Kingsolver piega le regole della narrativa contemporanea alla grammatica esistenziale della sua comunità, quella rurale e maltrattata del sud dell’Appallachi, riuscendo a dare dignità a tutti i Demon/David orfani in un mondo indifferente.

ilRecensore.it ha partecipato all’incontro organizzato dalla casa editrice Neri Pozza, avendo così l’opportunità di conoscere direttamente la scrittrice.

1 – Perchè hai scelto proprio David Copperfield per raccontare la tua storia?

«Pensavo a questo romanzo da anni.

Vivo da sempre negli Appalachi e ho vissuto in prima persona lo sfruttamento della terra, del nostro legname, ho visto come siamo stati trattati da tutti : la nostra è una grande storia di Povertà!

Poi è arrivata BIG PHARMA e la crisi degli oppiacei; la nostra tragedia.

Mi chiedevo come riuscire a presentare questa storia in una veste appropriata.

Poi sono andata a Londra e tramite internet ho scoperto che potevo soggiornare nella vera Casa Desolata di Charles Dickens. Una casa enorme abitata dallo spirito di Dickens. Mi sono seduta nel suo studio, esattamente dove ha scritto le pagine del David Copperfield. È lì che Dickens mi ha suggerito di far raccontare la mia storia a un bambino.

Bleak House - Barbara Kingsolver - ilrecensore.it

Charles Dickens ha sempre parlato di povertà e di orfani e nonostante le storie fossero terribili, erano capolavori amati da tutti!»

2 – È stato difficile adattare l’America degli Appalachi alla UK di Dickens?

«All’inizio avevo solo un’idea generica, poi ho trovato che l’analogia fosse perfetta.

Dato il mio background scientifico ho usato un foglio Excel dove ho inserito tutti i dettagli di David Copperfield e ho seguito ogni particolarità costruendo la trama del mio libro come se fosse un enorme puzzle.

Tanti capitoli non li ho usati, ma ho cercato di seguirlo nella costruzione dei nomi dei personaggi e poi ho dato colore alle voci dei ragazzi usando il dialetto argot, una parlata che gli outsider non amano molto»

3 – Barbara Kingsolver, sei una scrittrice famosa e affermata, è stato coraggioso affrontare Dickens!

«In realtà non mi chiedo mai se quello che scrivo piacerà. Scrivo a modo mio, su quello che m’interessa di più»

4 – Parlaci di Demon

«Il mio obiettivo era oppormi al giudizio sociale.

Sono consapevole dei pregiudizi che ci riguardano e volevo superare le idee preconcette che il mondo ha sulle persone che vivono in povertà, in terre desolate o che vivono una dipendenza.

I pregiudizi sono pervasivi. Il mio personaggio doveva dimostrare che non era colpa sua la vita che vive! Tutti i miei personaggi sono tridimensionali.

Qui negli Appalachi viviamo un pregiudizio metropolitano molto forte.

Le persone come me, che vivono in una fattoria, dove magari ci sono anche delle pecore, sono gli sfigati dell’America.

Barbara Kingsolver - ilRecensore.it

Volevo raccontare la storia vera di ognuno di noi, persone rurali, gente che da ancora valore alla famiglia, siamo aggregativi, sempre uniti.

Da noi non si chiede il nome, ma “di chi sei ?” per capire quali legami parentali hai.

Infatti il momento peggiore per Demon è proprio quello in cui rimane isolato, lontano da tutti.

In ogni mio romanzo c’è la denuncia politica, ogni storia ti fa guardare il mondo in modo diverso da prima.

I libri non ti devono dire cosa pensare, ma ti devono porre una domanda: “cosa pensi di questo?”

Un romanzo può aiutarti a porre lo sguardo dove non lo avevi mai fatto e dopo aver letto metabolizzi tutto e lo porterai sempre con te. Poi ogni libro e diverso a seconda di chi lo legge

5 – Demon Copperhead è un romanzo …

«Non è un romanzo di formazione, ma di ACCETTAZIONE, di consapevolezza di sè.

Ho 68 anni ed è bellissimo scrivere ora che ho vissuto tanto e mi sono messa nei panni di così tante persone.

Per creare i miei personaggi lavoro come una psicologa al contrario. Devo creare il “danno” che il mio personaggio attraverserà e attiverà un certo meccanismo psicologico che lo renderà più completo e credibile.

Spesso ripenso alla mia infanzia e alla mia timidezza che mi rendeva invisibile a ogni festa come un “fiore sulla parete ” »

È stato interessante poter ascoltare Barbara Kingsolver e poter capire i meccanismi che hanno portato il suo romanzo al premio Pulitzer.

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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