Colazione con Maurizio de Giovanni

Domenica 12 Maggio, H10 presso NH, Lingotto fiere.

La coda dei visitatori in attesa di entrare al Salone arriva fino quasi alle porte dell’hotel NH, anche perché la manifestazione di sabato ha alzato il livello di guardia e ognuno viene controllato accuratamente, allungando inevitabilmente i tempi di attesa.

Ma c’è un pool di bloggers che hanno un appuntamento importante e potrebbe cascare il mondo, si scanserebbero e basta ,-)

Nel gruppetto in attesa d’incontrare Maurizio de Giovanni, c’è una prima graditissima sorpresa: Enza, @recensionirusse, che definire blogger è riduttivo, è la mia tweetera preferita da anni!

A organizzare l’evento è Stefano Jugo, che finalmente vedo al di là del monitor del PC e che ci introduce nella saletta pronta per l’occasione.

Arriva Maurizio e si rinnova l’incanto.

Sono pochi gli autori che hanno il talento di condividere le loro storie riuscendo a rendere palpabili le emozioni che le hanno mosse, le riflessioni che volevano suscitare, i disagi che desideravano creare. 

Maurizio de Giovanni si fa cantastorie e intorno al tavolo Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone prende vita, trasportandoci per le strade zuppe, per i corridoi della giustizia, nelle stanze del delitto…

Colazione con Maurizio de Giovanni - pioggia per i bastardi di Pizzofalcone - ilRecensore.it

I Bastardi di Pizzofalcone vengono messi sotto la lente d’ingrandimento, con tanta ironia, e trasporto emotivo, quasi fossero amici assenti.

«Avevo paura di trovarli stanchi i Bastardi, invece hanno ancora molto da dire » ci confessa Maurizio

Un portafoglio di lesioni” li definisce e come tali li percepiamo, non solo: nel sottopunto di ogni personaggio l’autore cela un messaggio per ognuno di noi, che inevitabilmente siamo portati a trovare il Bastardo che ci somiglia di più, latore di quella lesione che conosciamo bene e che brucia ancora.

La parentesi dedicata a Marco Aragona è particolarmente divertente.

La costruzione di un personaggio così irritante e beatamente inconsapevole, ha portato Maurizio a declinare tutte le sfumature di kitsch, dal vestiario alle pessime freddure. 

Sapere che l’algoritmo delle ricerche sul cellulare di De Giovanni è tarato sull’abbigliamento di Aragona, ha un che di sadico… potrebbe essere una sorta di vendetta trasversale da parte del suo personaggio più ridicolizzato :-))

In un immaginario aldilà, l’incontro con Aragona sarebbe esilarante: «sono sicuro che mi ringrazierebbe per come l’ho ideato, felice e soddisfatto»

Il tema diventa più serio nel momento in cui si approfondisce la figura di Alex Di Nardo, personaggio che si trova a un bivio importante e dovrà affrontare una svolta decisiva.

Primo passo è trovare un punto di contatto con suo padre.

Due solitudini” che devono scoprire un linguaggio nuovo per interagire, per bypassare il gap generazionale, che trascina il padre in un pregiudizio che fatica a gestire. 

«Il padre non odia Alex perché lesbica, ma si sente in imbarazzo, è a disagio»,  quel sentimento pudico che è tipico di un certo contesto sociale, di una certa generazione e che coinvolge ogni aspetto della sfera intima di una persona, non è necessariamente collegato all’omofobia.

Ma c’è un terreno neutro su cui queste due figure si possono incontrare: la loro abilità nel maneggiare le armi. 

IL PREGIUDIZIO

Il giudizio negativo della gente, l’attesa perfida di un passo falso, le etichette che s’incollano addosso, per i Bastardi è una croce di cui non si libereranno mai.

È questo il focus da cui parte la genesi del romanzo.

Il pregiudizio invade la storia a più livelli, dal macro, al micro, dal personale (Alex, Hulk, Giancarlo Brancato), al collettivo

È contro la sfiducia dei benpensanti che i Bastardi lottano, per se stessi e per la squadra, per le vittime e gli emarginati…così tanto simili a loro.

– È mai possibile che la storia dei Bastardi giri ancora? Sono passati anni, tante indagini sono andate a buon fine, il questore si è speso in complimenti pubblici davanti alle telecamere, Palma è stato promosso e ha scelto di restare da noi…Può mai essere che non sia servito a niente?”

Maurizio de Giovanni - ilRecensore.it

Il personaggio che incarna la solitudine, quella sensazione acida e inesorabile che corrode la mente e invade di gelo le giornate, è Luigi Palma.

Non sappiamo come e dove porterà la sua strada, ma la sua è una storia amarissima.

Il suo sfogo ha il passo della tragedia: “Odio tuo marito, che ha la fortuna di essere arrivato prima…odio tuo figlio, anima di dio…odio perfino il tuo cane…odio quella casa, così calda e accogliente…odio te, che mi sbatti in faccia la povertà di questa esistenza, ti odio, almeno quanto ti amo”.

Ma il più tragico dei Bastardi è sicuramente Francesco Romano, destinato a un dolore indicibile. E qui evitiamo gli spoiler ,-)

Vicky ed Elsa, personaggi che hanno subito un taglio inopportuno nella serie TV, avranno ancora molto da raccontare, soprattutto Vicky, la figlia che deve fare da genitore alla madre e al padre. 

Ogni romanzo è una sinfonia 

Prima di iniziare a scrivere si accordano gli strumenti, si decide in quale chiave intonare la melodia e tutto deve essere armonioso, in perfetta sintonia con ogni singolo dettaglio.

Questo il metodo rigoroso che adotta Maurizio de Giovanni; un approccio musicale alla scrittura, che ne amplifica le note umane, i processi poetici della narrazione, una ritmica che non prevede note dissonanti, ma concorre a trascinare il lettore nella corrente del romanzo.

Anche i personaggi vanno declinati in questa chiave musicale e devono rimanere fedeli allo spartito per non stonare.

Nei romanzi di Maurizio de Giovanni siamo abituati a seguire una storia principale e diverse sottostorie che spesso affrontano tematiche sociali e attuali.

In questo romanzo, Pioggia, ogni personaggio è a un bivio, tutti alle prese con snodi esistenziali importanti, quindi ho lasciato che il lettore seguisse i Bastardi e ho scritto una sola storia principale.

Per scrivere in modo più dettagliato possibile l’indagine principale, Maurizio ha alle spalle una ricerca minuziosa sui procedimenti penali, sulle pachidermiche procedure che fanno desistere anche lo scrittore più entusiasta. 

« È per questo che non abbiamo i legal thriller in Italia, proprio perché la procedura penale è noiosissima»

Il punto cardine su cui ruota la storia principale, non è in modo semplicistico la vendetta, ma le mancanze e le falle di un’istituzione che dovrebbe garantire la giustizia, ma che spesso consente che i reati vengano reiterati, per stupidi e ciechi cavilli burocratici.

Meccanismi in cui perdere il senno e in cui svanire nella rabbia.

Rabbia che diventa CATTIVERIA APPLICATA e perfettamente architettata, se incontra l’universo femminile.

La pioggia detta il tempo

La luce, i tempi, gli spazi, tutte le pagine sono zuppe d’acqua, di un diluvio incessante, che pervade di blu l’ecosistema del romanzo e si espande oltre il confine della carta.

Maurizio ha sentito la pioggia tutto il tempo, ha vissuto, dormito, camminato nella pioggia,  per tutto il tempo della scrittura. 

Un processo d’immedesimazione che sfianca e che è possibile sostenere per tempi ridotti. «Per questo scrivo in un mese, altrimenti impazzirei!»

Grazie ancora all’ufficio stampa Einaudi e a Stefano Jugo per l’opportunità.

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

    Visualizza tutti gli articoli