
Frecciarossa 9304 Firenze – Torino. 9.10. Posto vicino al finestrino, il mio preferito perché mi permette di volgere lo sguardo al cielo, alle città che attraverso e che raccontano qualcosa di chi le vive anche solo ad osservarle.
E perché mi fa sentire sulla linea di confine tra l’esterno e l’interno, facendomi partire per un viaggio che non è fatto solo di chilometri ma che mi fa provare un amore immenso per tutto quello che posso accogliere. Come se quella linea di confine fosse la chiave per espandere sé stessi, includere ogni sollecitazione, contaminarsi e ritrovarsi sempre. Più sorridenti, più grati, più ricchi.
Ed è così che comincia la mia ennesima occasione nel mio posto dei libri
“Ascolta Ale…ci organizziamo per il Salone di Torino? Ci sarai vero? DEVI”
Macchè devo, VOGLIO 😊
Ci sono stata tante altre volte, con amici storici, in coppia, da sola, ma mai come quest’anno con il miglior gruppo di sempre, fatto di amicizia, legami, stima, passione comune, collaborazione, energia e quella dose di leggerezza che permette anche il lusso di tornare bambini giocosi

Ogni volta per me è un’iniezione di bellezza, di sguardi aperti, di menti disponibili ad essere “inquinate” dall’altrui pensiero, di chiacchiere che fanno bene all’anima.
E’ emergere nell’ossigeno mentale delle parole cucite in milioni di libri che vorresti avere mille polmoni per respirarli tutti.
Di tanti eventi, un trio d’eccellenza quello composto da Massimo Carlotto, Piergiorgio Pulixi e Stefano Nazzi, per parlare di quanto abbiamo bisogno di raccontare la realtà criminogena in cui siamo immersi e di come il noir sia strumento potentissimo per occuparsene.
Per riflettere sull’importanza dell’esperienza e della professionalità da esercitare in ogni ambito e da difendere contro il pressapochismo che ci morde le caviglie. Per spingere il punto di osservazione di ogni evento oltre il perimetro dell’evento stesso, nel contesto familiare, relazionale e sociale, nel territorio che non è sfondo ma parte attiva.
E interrogarsi sempre su ciò che ci circonda, impedendoci l’ottundimento.
E un secondo, con Rosella Postorino che, partendo dal suo libro “Nei nervi, nel cuore”, parla alle corde animiche di tutti, uomo o donna non importa, per fare dell’esperienza individuale, profondamente intima e irripetibile di ognuno la scoperta delle proprie motivazioni, delle proprie scelte, delle proprie vulnerabilità. Dell’esigenza di strapparsi dalle proprie radici e da destini che sembrano segnati, per autodeterminarsi, liberarsi dal giogo del passato e dalle aspettative del futuro, ribellarsi e conservare comunque la tenerezza verso sé stessi.
Di tutti i firmacopie in giro per il Salone, il più emozionante per me quello di Crudele è la Notte edito da SEM, di Jonvalli e Filistrucchi, libro che consiglio vivamente a tutti di leggere almeno una volta.
Di tanti momenti, mi porto nel cuore l’allegria, la generosità mentale e la potenza intima di Anna Vera Viva, splendida donna e scrittrice.

Mi porto i sorrisi di una compagnia d’eccellenza fatta di bloggers, di amanti appassionati di libri, di persone straricche di doni inacquistabili e invendibili, fatti di cultura, di intelligenza fine, di spirito critico ma costruttivo, di accoglienza e di amicizia, di cui il mondo non dovrebbe mai stancarsi di nutrirsi e che anzi, dovrebbe ricercare come fonte di eterna giovinezza.
E cito Laura, Edy, Silvia, Barbara, Gabriel, le inimitabili Titty e Patty, Giovanni
Il mio salone 2025. Difficile da battere