Buongiorno Enza e benvenuta tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista letteraria pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.
La BookCommunity è un Metaverso parecchio strano, un regno dove le regole comuni si ribaltano e non contano più i grandi numeri così cari all’Algoritmo, ma contano le persone e la loro particolare sfera d’influenza.
È qui che governa silente una BookInfluencer davvero magnetica: Enza, aka RECENSIONI RUSSE, aka Zaidenoll.
Su X si legge questo: Account della banda di Parla della Russia. Tuitta Enza aka Zaidenoll, al grido di #SeLallero e #follipergialli. Sotto queste poche parole c’è un mondo di letture, lettori, contenuti e passione.
Enza Elena Spinapolice è un’archeologa evoluzionista.
Nata a Foggia nel 1976, è attualmente Professore Associato al Dipartimento di Scienze dell’Antichità di Roma Sapienza, dove insegna Archeologia del Paleolitico, Tecnologia, litica, Mediterranean Prehistory e Archaeology
of Human Diversities.
I suoi principali interessi di ricerca vertono sulla relazione tra l’evoluzione biologica e quella culturale, sulla trasmissione culturale e la sua visibilità
archeologica, sulla diversità dei neandertaliani.
Si interessa all’origine di Homo sapiens e alle prime manifestazioni
di modernità, che sono oggetto degli scaviche dirige in Etiopia. Le interessano inoltre il concetto di “mente estesa” e gli aspetti cognitivi della costruzione di utensili ed è attualmente coinvolta in un progetto di archeologia dei primati in Brasile.
Ho incontrato Enza dal vivo solo lo scorso anno, ma la mia ammirazione per i suoi contenuti social e il suo sguardo alternativo e acuto sulle pagine più crime della narrativa, è viva da anni. Ho scoperto poi che il suo talento non si esaurisce nei post, ma la sua carriera universitaria l’ha portata a essere un’eccellenza italiana nel campo dell’archeologia del paleolitico.
Siamo finalmente riuscite a fare due chiacchiere in libertà e la storia di Enza mi ha totalmente conquistata!
Iniziamo dal principio, dagli esordi di quella che è poi è diventata la vita di un’Influencer
«Io sono sempre stata in realtà una lettrice vorace, ma avevo poche occasioni di condividere la mia passione con le persone che mi circondavano. Poi, nel 2013, feci confluire in un gruppo Facebook le persone che ho conosciuto tramite i social e che sapevo grandi lettori.
Ho creato questo gruppo SEGRETO, non visibile a tutti, a cui si accedeva solo su invito. L’ho nominato Parla della Russia, riprendendo una battuta di Woody Allen, che rispondeva alla domanda: Di cosa parla Guerra e Pace? e lui ha risposto: Parla della Russia.
Così un pomeriggio d’inverno ho creato questo gruppo, che in realtà ho concepito come una setta, anche perché eravamo pochi e molto affiatati, poi valutavamo l’ammissione di nuovi lettori (previa abiura di Fabio Volo e Paolo Coelho) e nel tempo sono transitate sul gruppo un centinaio di persone, anche se lo zoccolo duro del gruppo è composto da una trentina di persone.
La cosa bella è che ho messo assieme persone che non c’entravano nulla tra loro e nel tempo si sono create amicizie solide, che vanno anche al di fuori del gruppo e spesso s’incontrano e vanno in vacanza assieme. Anch’io ho incontrato amicizie vere tramite questo gruppo.
A un certo punto abbiamo deciso di aprirci al mondo, visto che tra noi le cose funzionavano così bene, abbiamo pensato di gestire ognuno un social diverso e io ho iniziato così la mia avventura su Twitter, con il profilo Recensioni russe. All’inizio parlavo a nome del gruppo, ma il tutto diventava troppo macchinoso, così nel tempo è diventato il twitter di Enza.
Rimane sempre comunque un gioco e non ho mai pensato di fare qualcosa di strutturato, anche perché ho talmente tanto lavoro nella vita reale, che il social resta la mia parte personale di svago.
Anche il blog, Parla della Russia, dove tutti noi pubblichiamo le recensioni, ha la caratteristica principale di essere uno spazio libero, senza obblighi di nessun genere.
Questo blog esprime la pluralità dei gusti e delle nostre letture e ognuno contribuisce quando può e quando vuole. Poi abbiamo una rubrica (5libri) che è molto carina, in pratica leghiamo assieme cinque libri a una sola tematica. Ora, dopo dieci anni, il blog è in fase calante, ma continuiamo a pubblicare, anche se non regolarmente e a Natale esce sempre l’articolo Ci mettiamo la faccia, in cui raccontiamo il libro più bello letto durante l’anno.
Questo articolo è l’occasione per riunire tutti, anche quelli che normalmente non scrivono sul blog.
Abbiamo pensato, viste le contingenze storiche, di cambiare il nome del blog, ma necessita una riflessione che non abbiamo ancora avuto modo di prendere.
Il social che comunque riesco a seguire di più rimane Twitter (oraX), perché è più immediato e veloce. Anche se devo dire che sono Ipersocial, con una grande propensione a mettere in collegamento le persone, e ho sempre usato Facebook, per esempio, per rimanere collegata alle persone in Italia, visto che ho passato tanto tempo all’estero. Ma su FB posto perlopiù cose personali.
Instragram invece non lo uso quasi mai, perché ha un tipo di comunicazione che non amo molto.
Com’è nata la tua collaborazione con #Follipergialli, il gruppo di twitter che riunisce i lettori di gialli, noir e thriller, invece?
«Ho sempre letto tantissime serie di libri gialli, in modo quasi compulsivo, e su Twitter mi è capitato di seguire Marco Piva e Basilio di Iorio e loro usavano sempre questo hashtag #follipergialli, così l’ho usato anch’io.
Marco Piva mi ha notata e mi ha invitata nel gruppo (anche questo segreto), che non sapevo neanche che esistesse e da lì ho conosciuto i grandi luminari del giallo, persone che conoscono molto bene il genere e il confronto con loro è sempre interessantissimo. Twitter mi ha donato molte gioie direi!
Ho una storia legata a Maurizio de Giovanni da raccontarti…
È successo durante la seconda ondata del Covid, circa quattro anni fa. Ho contratto il virus e sono stata davvero male, ho dovuto indossare il casco per un periodo e visto che io sono sempre io, anche se ero in quelle condizioni … insomma mi sono scaricata sul cellulare i libri di De Giovanni e li leggevo da dentro il casco per respirare. Mi è capitato di fare un Twitt e postarlo dalla rianimazione, fatto sta che l’hanno letto Stefano Jugo di Einaudi e Maurizio de Giovanni. Da quel giorno ho un rapporto speciale con loro, che si sono subito informati sulla mia salute e mi hanno mandato tutti i libri di Maurizio e nel tempo mi hanno coinvolta in tante iniziative.
Devo dire che ultimamente ho svoltato genere e mi sono appassionata al genere Western, che prima non prendevo neanche in considerazione, ma molti amici lettori mi hanno consigliato titoli che poi mi hanno folgorata! Non sopporto più per contro la narrativa intimista, ombelicale … il western mi ha dato una sferzata, anche solo la descrizione di quei paesaggi sconfinati, mi fa respirare e mi riporta all’infanzia, quando leggevo la narrativa di avventura.
Con i classici invece com’è il tuo rapporto Enza?
«I classici li ho letti tutti quando ero piccola! Anche perché ho imparato a leggere a tre anni, visto che la mia sorellina piangeva di notte e mi svegliava, io prendevo il Topolino che avevo sotto il cuscino e leggevo. Guerra e pace l’ho letto quando avevo dieci anni, così come I miserabili.
Guerra e pace è la mia copertina di Linus, lo rileggo praticamente da sempre e lo so quasi a memoria.
Il motivo è che all’epoca mia madre non sapeva più come fare, perché leggevo un libro praticamente al giorno, allora ha iniziato a darmi libri più corposi, così ci mettevo più tempo a finirli. Il mio amore per i libri lunghi è nato da lì.
Invece da dove nasce la tua passione per l’archeologia?
«È una passione che ho da sempre. Raccoglievo fossili, classificavo minerali, collezionavo pietre, farfalle… ero una nerd quando ancora non esisteva il termine. Alla fine del liceo avrei dovuto iscrivermi a medicina, ma alla fine ho cambiato idea e sono molto soddisfatta, perché sono riuscita a fare cose davvero impensabili, tipo andare a fare ricerche e scavi direttamente sul campo. Siamo in pochi ad avere questo privilegio, parlo proprio nel mondo, è uno dei sogni più estremi di chi studia la preistoria. Siamo un piccolo gruppo che lavora in Etiopia, ma ho anche interessi qui in Italia, soprattutto per quanto riguarda i neanderthaliani.
Faccio il lavoro dei miei sogni, anche se ha comportato diverse scelte difficili…
Sei un esempio di tenacia, costanza, passione e tutto ciò che hai ottenuto è frutto di un impegno totalizzante, ti ammiro molto Enza. Quando i libri e la lettura possono costruire vite straordinarie!
Grazie mille per la splendida chiacchierata 😉