LAS OTRAS NIÑAS di Santiago Díaz – lettura in lingua originale

Las otras niñas – Le altre ragazze

La inspectora Indira Ramos apura sus últimos días de excedencia en un pequeño municipio de Extremadura. Cuando, después de casi tres años, llega el momento de abandonar su retiro y regresar a su trabajo en Madrid, se ve incapaz de enfrentarse al subinspector Iván Moreno, al que oculta un enorme secreto.

Pero ambos tendrán que volver a trabajar mano a mano para resolver el mayor rompecabezas criminal de la historia contemporánea de España: en una gasolinera han aparecido las huellas dactilares del que fue durante muchos años el hombre más buscado del país.

El brutal asesinato que cometió ha prescrito y la policía ya no tiene razones para mantener detenido al principal sospechoso, que lleva tiempo viviendo bajo una identidad falsa. Pero la inspectora Ramos está convencida de que un asesino como él ha tenido que volver a matar, así que solo necesita encontrar un crimen del que no quede impune.

L’ispettore Indira Ramos trascorre gli ultimi giorni di licenza in un piccolo paese dell’Estremadura.
Quando, dopo quasi tre anni, arriva il momento di lasciare il suo ritiro e tornare al suo lavoro a Madrid, si trova nell’impossibilità di confrontarsi con il vice ispettore Iván Moreno, al quale nasconde un enorme segreto.
Ma i due dovranno ancora una volta lavorare fianco a fianco per risolvere il più grande rompicapo criminale della storia contemporanea della Spagna: le impronte dell’uomo che per molti anni è stato il più ricercato del Paese sono state rinvenute in una stazione di servizio.

Il brutale omicidio da lui commesso è caduto in prescrizione e la polizia non ha più motivo di trattenere il principale sospettato, che da tempo vive sotto falsa identità.

Ma l’ispettore Ramos è convinto che un assassino come lui abbia dovuto uccidere di nuovo; quindi, deve solo trovare un crimine per il quale non rimarrà impunito.

IL FATTO

Il 13 novembre 1992, la comunità di Alcàsser, paese vicino a Valencia, fu scossa dalla scomparsa di tre giovani ragazze: Miriam García Iborra, Desirée Hernández Folch e Antonia Gómez Rodríguez mentre si recavano ad una festa di paese. Dopo un’attesa di 75 giorni i loro corpi furono rinvenuti in una zona boschiva vicino al luogo della loro ultima apparizione. L’indagine sulla loro morte rivelò una scena del crimine macabra, con prove di tortura e violenza inaudita. Le autopsie portarono alla luce la presenza di 15 diversi DNA, nessuno dei quali corrispondeva alle vittime o ai due uomini accusati del crimine, sollevando  molteplici dubbi che ancora oggi persistono (si parlò anche di uno snuff video).

Miguel Ricart Tárrega, arrestato e condannato per il delitto, confessò il rapimento e l’omicidio delle ragazze, il suo complice, Antonio Anglés Martins, sfuggì alla cattura e, ancora oggi, è uno tra i criminali più ricercati dall’Interpol.

Il caso attirò l’attenzione del giornalista Juan Ignacio Blanco, il quale dedicò anni della sua vita a indagare sugli eventi, pubblicando un libro controverso che gli costò un processo per diffamazione. Il giornalista sosteneva che Ricart ed Anglés non furono i veri assassini, ma piuttosto pedine in un gioco più grande e oscuro.

Ricart, dopo aver scontato 20 anni, di una condanna che ne prevedeva 170 anni, venne rilasciato. 

Il caso delle tre ragazze di Alcàsser rimane un capitolo irrisolto nella storia criminale spagnola, fatti riportati anche in una serie su Netflix.

Il “true crime” di Las otras niñas è un genere molto diffuso, su un fatto realmente accaduto si realizza una trama inventata.

—Al peor asesino de la historia reciente de España, alguien que hace

treinta años cometió un crimen terrible y a quien todos dábamos por

muerto. Pero resulta que está vivo, y está en Madrid. —Vuelve a coger aire,

armándose de valor para decir en voz alta su nombre—. Hemos encontrado

a Antonio Anglés, señor

Il peggior assassino della storia recente della Spagna, qualcuno che trent’anni fa ha commesso un crimine terribile e che tutti pensavamo fosse morto.

Ma a quanto pare è vivo e si trova a Madrid. Prende un altro respiro e trova il coraggio di pronunciare il suo nome ad alta voce. Abbiamo trovato Antonio Anglés, signore.

Las otras niñas fa parte di una trilogia, nota come “Trilogía Indira”, composta da tre volumi “El buen padre”, “Las otras niñas” e “Indira”, serie che vede come protagonista l’ispettrice Indira Ramos, coadiuvata nelle indagini dalla sua squadra, personaggi secondari che finiscono comunque per avere il loro ruolo da protagonisti.

Santiago Díaz, in questo romanzo, scrive su un fatto di cronaca nera, una pagina buia della Spagna degli anni ’90…

A Díaz non manca l’ingegno, l’attenzione, la meticolosità nella descrizione degli eventi che, seppur in parte romanzati, sono basati su fatti acclarati, l’autore non ha stravolto gli eventi, li ha semplicemente elencati in modo estremamente veritiero.

Facciamo un passo indietro

IL PADRE, o meglio, EL BUEN PADRE, è un libro che ha catturato la mia attenzione in modo coinvolgente, tanto da non poter resistere all’idea di aspettare la traduzione di questo secondo volume (in Italia è disponibile solo il primo libro di questa trilogia edito da Giunti nel 2022). 

Sono due libri autoconclusivi, si aprono e si chiudono in modo indipendente, originali e ben costruiti; la continuità è data dalle vite dei protagonisti, tutte ben delineate, che lasciano il lettore, all’ultima pagina, con la furia di leggere il seguito.

El buon padre” era un romanzo difficile da battere, ma con Las otras niñas Díaz si è avvicinato molto, i due libri se la giocano alla pari.

Sempre protagonista Indira Ramos che si rivela, ancora una volta, e non è difficile cadere nella banalità, un personaggio affascinante e intrigante.

Trama machiavellica nella prima opera, narrazione eccellente nel secondo volume.

Díaz narra cosa sarebbe potuto succedere, anche per rendere giustizia alle vittime di quel terribile massacro. E qui sta parte della genialità dell’autore, sappiamo chi è l’assassino, la sfida è trovare un modo per arrivare ad Anglés. 

Per capire meglio la storia costruita da Díaz ho letto quanto accadde all’epoca, resoconti di fatti, articoli sull’omicidio e sul processo che ne seguì. Indubbiamente Díaz si attiene ai fatti, non li stravolge, rimane nel possibile e nel credibile.

Díaz scrive il suo romanzo – Las otras niñas – incentrato fra presente e passato, ponendo l’accento e il corpo del romanzo sulla latitanza del criminale più importante condannato in contumacia nel 1997, colui che organizzò il rapimento e uccise le tre ragazze. Questi sono i fatti appurati.

Il romanzo si articola in più sezioni distinte che fanno da contorno ad un “se” e “come sarebbe potuto essere”.

La lettura risulta avvincente, grazie a una narrazione fluida e coinvolgente che cattura l’attenzione del lettore, il quale è spinto a proseguire.

Lasciamo Indira, nel primo romanzo, con un test di gravidanza in mano e adesso la ritroviamo madre di una bambina di due anni Alba. Tra il primo e il secondo libro passano due anni, il Covid e l’esilio che Indira si è imposta. 

Indira è chiamata a rientrare in servizio e lei stessa lo vuole, non può essere solo madre, non è da lei.

La storia di Indira si arricchisce ora di nuovi legami familiari e di responsabilità, delineando il ritratto di una donna che affronta con nuova determinazione le sfide del presente.

Dovrà affrontare Ivan Moreno, il vice ispettore e padre di sua figlia. Lo stesso Ivan saprà accettare il ruolo di padre e lo farà bene, lo farà per Alba. Tornerà a vedere Indira con occhi diversi, perché, nonostante tutto, Ivan è innamorato di Indira, e lui stesso si scoprirà migliore grazie alla piccola Alba. Momento di vita familiare, il sempre difficile rapporto suocera-genero!

In Las otras niñas, come già anticipato, siamo alle prese con un personaggio della specie peggiore, attirato dagli adolescenti, un torturatore, un tossico. Una carriera criminale iniziata in tenera età e chissà come sarà finita. Questi sono fatti!

IL SE…

Díaz eccelle anche in questo. Come si può immaginare la cattura di uno dei criminali più ricercati a livello internazionale? Nel modo più semplice. Lo fa trovare presente, a sua insaputa, sulla scena di un crimine. Quando si dice il karma, il fato, …

In seguito ad una rapina ad una stazione di servizio, sulla scena del crimine vengono rilevate le impronte digitali dell’assassino più ricercato di Spagna, Antonio Anglés alias Jorge Sierra, uno degli assassini delle tre ragazze di Alcàsser. E’ Jimenez, uno dei collaboratori di Indira, a fare la scoperta del secolo …

Revisa de nuevo la muestra para comprobar que no ha habido ninguna

contaminación, la vuelve a escanear y la introduce en el sistema, esta vez

buscando la comparación con alguien en particular. El ordenador solo tarda

unos instantes en dar su veredicto: coincidencia superior al noventa por

ciento.

“Controlla nuovamente che il campione non sia contaminato, lo scansiona di nuovo e lo inserisce nel sistema, questa volta alla ricerca di un confronto con qualcuno in particolare. Bastano pochi istanti perché il computer emetta il suo verdetto: una corrispondenza superiore al novanta per cento”

Jorge Sierra è la nuova identità di Anglés, adesso ha una famiglia, una moglie argentina e due figli che adora. Un uomo al di sopra di ogni sospetto, nemmeno Valeria, la moglie, ha mai avuto sospetti sulla sua vera natura.

Jorge/Anglés viene arrestato, ma i termini di prescrizione sono scaduti, deve essere rilasciato. L’ispettrice Ramos e la sua squadra sono chiamati ad una missione impossibile, devono trovare almeno un caso ingiudicato che sia ascrivibile ad Anglés.

“cercare le altre ragazze che Anglés potrebbe aver ucciso dopo quello che è successo ad Alcàsser. Dovremo riaprire i vecchi casi fino a quando non troveremo qualcosa”.

Con Indira c’è tutta la sua vecchia squadra, un team affermato e solido.

Y después están los miembros de su equipo. Aparte del ahora inspector

Moreno, al que prefiere no mirar, se fija en que el oficial Jimeno está mal

afeitado, en que la subinspectora Ortega va mal conjuntada y en las uñas de

la agente Navarro, que parece haberlas metido en un sacapuntas eléctrico.

E poi ci sono i membri della sua squadra. A parte l’ormai ispettore Moreno, che preferisce non guardare, nota che l’agente Jimeno è mal rasato, che il viceispettore Ortega è vestito male e che le unghie dell’agente Navarro sembrano infilate in un temperamatite elettrico.

Da questo momento in poi lo svolgimento degli eventi si dipana su più livelli temporali, il presente con le indagini sul caso, e il passato dove lo stesso Anglés, in prima persona, ricostruisce la sua storia, la sua fuga, il periodo della latitanza, fino al suo ritorno in Spagna, fino alla stazione di servizio dove lui stesso si era fermato per comprare due bibite. 

E tutto questo avviene in modo ineccepibile, una narrazione fluida, avvincente, intrigante, elegante.

“¿Dónde ha estado Anglés estos últimos treinta años?”»

“Dov’è stato Anglés in questi ultimi trent’anni?’

Trent’anni di buio quasi totale in cui Díaz romanza sulla sorte di Anglés, inventa una fuga attraverso diversi paesi e una vita immaginaria fino al suo ritorno in Spagna, a quella fermata nella stazione di servizio. Quando si dice trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato!

E qui una citazione. Haakon il vecchio che accoglie Anglés in casa sua, in Norvegia. Haakon muore per mano di Anglés nel 1997, anno in cui viene condannato in contumacia e l’anno di pubblicazione del primo romanzo do Jo Nesbo “Il pettirosso”.

Trame che si alternano e, come sottofondo, le vicende personali di Indira e dei suoi uomini. Un personaggio che ha trovato una buona evoluzione. Indira supera i suoi limiti emotivi, è più gentile, più simpatica, più solare.

Abbiamo una novità, eclatante se consideriamo la personalità spigolosa di Indira: due uomini nella sua vita, Iván Moreno e Alejandro Rivero, il vecchio amore di Indira, l’uomo che avrebbe dovuto sposare, ora avvocato di Anglés. E qui brilla il lato romantico di Indira in tandem con la sua razionalità.

A questo punto Díaz, per tenere sul filo il lettore, come ne El Buon Padre, inserisce due storie parallele:

  • Indira, protagonista insieme ad Ivan Moreno, impegnata nella caccia agli indizi di vecchi casi irrisolti riconducibili al criminale
  • Il dramma di Lucia Navarro, una poliziotta, donna forte, indipendente, razionale che ama sé stessa più di ogni altra cosa. Ha un affilatissimo istinto di sopravvivenza.
La agente Lucía Navarro, aparte de ser buena policía, es una mujer

inteligente, agradable y guapa a la que nunca le han faltado candidatos para

ir a cenar o a tomar una copa. En su vida solo ha tenido un par de relaciones

serias, que duraron dos años cada una y que terminaron cuando a ellos

empezó a molestarles que fuese tan libre a la hora de salir con sus amigas o

de marcharse unos días sola de viaje;

“L’agente Lucía Navarro, oltre a essere un buon poliziotto, è una donna intelligente, piacevole e bella che non è mai stata a corto di candidati per uscire a cena o a bere qualcosa. Nella sua vita ha avuto solo un paio di relazioni serie, durate due anni ciascuna e terminate quando questi hanno cominciato a non sopportare il fatto che lei fosse così libera quando si trattava di uscire con gli amici o di fare un viaggio da sola per qualche giorno”

Lucía Navarro è un buon poliziotto. Tuttavia, nella sua vita personale corre dei rischi, frequenta una piattaforma di incontri e lì incrocia l’architetto Héctor Ríos. Questi ha una moglie paralizzata e una figlia, per provvedere alle due donne fa investimenti sbagliati che lo portano alla bancarotta. 

Qui Díaz è geniale!!

Hector provoca la propria morte usando Lucia e la sua pistola. È quindi un assassino ed una vittima allo stesso tempo, gli uomini di Indira e la stessa Lucia sono chiamati ad indagare su questo caso di omicidio.

Lucia non crolla e non sospetta il dramma che si nasconde dietro questo tragico evento. Nel momento della verità, perché la verità emergerà e sarà proprio il suo collega Jimeno a ricostruire gli eventi, Lucia dovrà scegliere fra il suo collega e la sua condanna. E Lucia sceglie, sacrifica il suo collega poliziotto per salvare sé stessa, perché è stata “condannata” dal suo amante in modo ingiusto e sleale.

Così il romanzo scorre in modo veloce, troppo veloce. Un susseguirsi di eventi e di colpi di scena. Ogni trama si interrompe, lasciando il posto alle altre e alternandosi in modo sorprendente.

Díaz dedica un breve capitolo ad ogni storia che si interrompe con un cliffhanger per poi passare alla seguente fino a quando non si interrompe di nuovo, riesce ad andare avanti con tutti i racconti contemporaneamente, non stancando il lettore.

Grande spazio ai personaggi, tutti degni del loro ruolo, significativi, che rimangono nella memoria del lettore e non si perdono nella trama. Non c’è bisogno di appesantire la narrazione, la personalità emerge con il dialogo, sempre incisivo e veloce.

Díaz crea una storia verosimile e credibile.

BRAVO DÍAZ!!!

*del libro non c’è la traduzione italiana. Le parti riportate nella presente recensione sono state tradotte dalla sottoscritta. Mi scuso anticipatamente con l’autore S. Díaz per gli eventuali errori.

Santiago Díaz è uno sceneggiatore di lungometraggi e serie televisive. Nei venticinque anni della sua carriera ha scritto circa seicento copioni per la tv. Il suo esordio narrativo, Talión, ha ricevuto il Premio Morella Negra 2019 e il Premio Benjamin de Tudela 2019.

Il padre è il suo primo romanzo a essere tradotto in Italia.

Autore

  • Nico

    Socia fondatrice della rivista Il Recensore.it, LA NEMESI nella redazione di IlRecensore.it è un po' il cane sciolto. La parte cattiva e sarcastica, se vogliamo dirla tutta. Non tollera gli scopiazzatori letterari! Oltre ai libri, tra le sue passioni, ci sono i ferri circolari.

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