Rachele Landi, direttrice di SoloLibri.net

Buongiorno Rachele e benvenuta tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista letteraria pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.

Rachele Landi - SoloLibri.net - la voce degli esperti - ilRecensore.it

Rachele Landi

Web Marketing Specialist

Ha iniziato a collaborare con New Com nel 2007 come Web Content and Community Manager di SoloLibri.net, sito web inserito nel network di siti gestiti dall’agenzia, maturando esperienza nella gestione a tutto tondo di un prodotto editoriale web, dal planning delle pubblicazioni al coordinamento dei collaboratori, dalla gestione dei canali social alle strategie per il posizionamento sui motori di ricerca. 

Dal 2011 collabora alla gestione dei progetti dei clienti dell’Agenzia, in particolare nelle attività legate a content marketing, SEO e keyword Advertising.

Ha conseguito un Master in Social Media Marketing e ha ottenuto la Certificazione Google AdWords, superando l’esame dei principi di base di Google AdWords e l’esame avanzato per la pubblicità associata alla ricerca.

SoloLibri.net - sito gestito da Rachele. Landi - ilRecensore.it

SoloLibri.net è un sito letterario nato nel 2005 dal desiderio del suo ideatore di dare a chiunque volesse uno spazio in cui discutere e recensire i libri letti.

In un panorama che non offriva spazio al parere del lettore qualsiasi e in anticipo rispetto all’avvento dei social network, Sololibri è stato la prima realtà culturale online in Italia a coinvolgere come autori “lettori comuni”, uniti dall’amore per i libri, con un modello di cultura partecipativa.

Su SoloLibri i lettori sono i protagonisti e i critici dei libri da loro letti.

Con una community di più di 400 lettori forti, un database di oltre 23.000 libri recensiti in costante aggiornamento e profili social seguiti da decine di migliaia di persone, dal 2019 Sololibri si attesta come uno dei siti dedicati ai libri più visitati in Italia, con oltre un milione di utenti unici al mese.

1. Cominciamo dall’inizio e dalla strada che ti ha portata a gestire il progetto SoloLibri.net. Com’è cominciato tutto?

«Grazie intanto del vostro invito. Tutto ha inizio per me nel 2007, quando ho conosciuto in ambiente universitario Dimitri Stagnitto, il founder del progetto. Quando ha saputo che, nonostante i miei studi in Biotecnologie, fossi un’appassionata di web e di libri, mi ha coinvolto nella produzione di contenuti per il sito prima e nella gestione più informatica nei mesi a seguire, avendo già basi di web design.

Dal 2008, ho assunto la direzione completa di Sololibri.»

2. SoloLibri.net è nato nel 2005, quando la cultura era ancora relegata a pochi e polverosi salotti letterari. Quale filosofia ha mosso gli esordi di questo progetto?

«SoloLibri nasce nel 2005 come blog personale di Dimitri, studente di liceo e amante dei libri che desiderava tenere un diario online delle sue letture. Giunto all’università, ha coinvolto colleghi di corso e amici che volessero scrivere recensioni dei libri letti. Al mio ingresso nel progetto, ho proposto di provare ad ampliarlo per accogliere una community di lettori anche al di fuori della rete di conoscenze dirette.

Per i lettori del 2024 sono molti gli spazi gratuiti e facilmente accessibili in cui scambiarsi opinioni sui libri letti, basti pensare a Facebook, Instagram, Tiktok, YouTube, piattaforme di blog varie. Diciassette anni fa non era così: non esistevano ancora i social network (Facebook sbarca in Italia solo nel 2008) e creare un proprio blog poteva essere complicato per chi non fosse avvezzo all’informatica.

A livello letterario esistevano già alcuni blog di riferimento, ma non erano aperti alla partecipazione di lettori comuni. Per scambiare opinioni i lettori potevano ricorrere ai forum, che avevano però il difetto di essere dispersivi nella fruizione (ad esempio con la creazione di più post per lo stesso argomento/libro), poco partecipati (con thread lasciati vuoti per mesi, senza che ci fosse un secondo lettore disponibile a rispondere sullo stesso argomento), con la necessità di moderazione, laddove fossero presi d’assalto dai primi spammer.

La mia idea fu di aprire gli spazi di Sololibri alle recensioni di lettori appassionati che volessero scrivere in modo sincero di libri letti, ma avessero difficoltà informatiche nel creare un proprio spazio web autonomo.

Sololibri è così evoluto verso un progetto di cultura partecipativa 2.0, tra i primi in Italia, in cui i lettori comuni diventavano protagonisti, finalmente dotati di spazi ampi pari a quelli di un magazine online e  di strumenti di comunicazione per arrivare ad altri lettori, ma anche per raggiungere con la propria opinione gli scrittori, fino ad allora lontani e in contatto esclusivo con giornalisti e uffici stampa.

La mia soddisfazione più grande è stata vedere la risposta entusiasta al lancio dell’iniziativa, con lettori che vedevano soddisfatta un’esigenza comunicativa che eravamo riusciti a cogliere con grande anticipo

3. Dai topi di biblioteca ai BookToker e Bookstagrammer: le regole della diffusione culturale sono drasticamente cambiate. Come si è evoluto SoloLibri.net in questo processo comunicativo?

«È chiaro che rispetto al nostro modello autonomo online, i social network possono costituire un pericolo, catturando la gran parte del tempo in cui un utente si collega al web ed essendo “costruiti” per trattenere gli utenti al loro interno. 

Tuttavia credo che a livello di comunicazione culturale abbiano aperto nuove opportunità sia per arrivare a un grande pubblico, sia per esprimere la propria opinione e contribuire alla diffusione della cultura attraverso modalità differenti e multimediali: scrittura breve o lunga, creazione di video brevi o lunghi, ecc. Mi piace vedere come le nuove generazioni utilizzino strumenti come Instagram e TikTok con grandissima innata competenza ed efficacia. Se questa loro capacità è messa al servizio della diffusione della cultura, che sia la condivisione di una lista di libri da leggere o la spiegazione di una regola grammaticale ostica, è sicuramente da applaudire.

Lato nostro, abbiamo cercato di lavorare anche sulla crescita dei canali social di Sololibri per far conoscere e allargare la nostra community, in un’evoluzione che integri i social come vetrina e opportunità di nuove modalità di comunicazione (video, interviste in diretta, ecc), mirando a una valorizzazione del progetto iniziale, senza snaturarlo.»

4. Quali sono le rubriche peculiari di SoloLibri.net, quelle che vi differenziano dai tanti web magazine attualmente online, contenuti che ami particolarmente e quali quelli che non tramonteranno mai?

«Sololibri è nato con un’unica rubrica per le recensioni di libri (ad oggi sono stati recensiti oltre 24mila libri), ma negli anni abbiamo allargato le tipologie di contenuti, per trattare anche di news, curiosità dal mondo dei libri, interviste, articoli di storia della letteratura, a cura di redattori interni e collaboratori  della community desiderosi di condividere argomenti approfonditi durante i loro studi privati.»

5. Nella redazione di un sito culturale approdano inevitabilmente titoli di ogni sorta: copie staffetta delle Case Editrici, autori che propongono le loro opere, libri di self publishing… ed è necessario operare delle scelte. Ci sono generi che non trattate, opere che non entrano nelle liste in lettura, quali sono le linee guida per orientarsi nel tentacolare mondo libroso senza lasciarsi sopraffare.

«A livello di generi, non abbiamo preclusioni.

Ogni collaboratore propone le recensioni dei libri che ha letto e che si sente di consigliare, nell’ambito dei propri interessi. Anche in caso di proposte di lettura da parte delle case editrici, abbiamo una bacheca interna all’area riservata in cui indichiamo l’elenco di titoli, il formato del libro (pdf, epub, cartaceo) eventualmente messo a disposizione e ogni collaboratore può proporsi liberamente per la lettura, scrivendo poi una recensione sincera. Visto il gran numero di contenuti ricevuti ogni giorno, abbiamo deciso invece di operare maggiore selezione per quanto riguarda le opere in self-publishing, che dallo scorso anno non trovano più spazio sul nostro sito

6. Tra gli impegni principali di un Caporedattore c’è la scelta dei titoli da recensire, dei collaboratori da gestire, della programmazione da stilare… per ognuno di questi bisogna operare delle scelte. Quale ti aggrada di più e quale proprio non sopporti.

«Come anticipavo nella domanda precedente, dal punto di vista delle recensioni di libri non operiamo scelte, ma la community propone liberamente secondo i propri gusti i libri da consigliare, recensendoli. Ciò significa che può accadere che esca il nuovo libro di Stephen King e nessuno lo recensisca, ma il bello della community è proprio che è autonoma e libera, non preconfezionata.

Tra le mie attività invece ci sono il monitoraggio dell’andamento complessivo del sito, la gestione tecnica, l’analisi del posizionamento sui motori di ricerca (SEO), il coordinamento dei redattori interni, contributori esterni e figure tecniche, oltre la definizione del piano editoriale più ampio degli approfondimenti di storia della letteratura e curiosità, seguendo il calendario di anniversari di nascita/morte degli scrittori, feste, ricorrenze varie.

L’attività SEO è quella che più amo, ma è gioia e dolori. La ritengo la sfida più stimolante in un progetto online, ma è anche quella che, nonostante l’impegno profuso nella creazione di contenuti di qualità e ottimizzati, è più fuori dallo stretto controllo. Gli algoritmi di Google sono in continua evoluzione e a volte possono fare scelte incomprensibili e non programmabili, che impattano in modo importante sul traffico di un sito web.» 

7. Per chi volesse intraprendere questa carriera lavorativa, come si arriva a gestire una redazione così prestigiosa? Quali sono le peculiarità che bisogna avere per avere successo in questo lavoro?

«Dipende molto da quali siano i parametri per cui un progetto si definisce di  “successo” e nel mercato in cui operiamo ci sono molti progetti che lo sono per parametri  diversi.

C’è chi decreta il successo per il numero di follower sui social, chi per il traffico del sito web, chi per le visualizzazioni del canale Youtube, chi per la qualità dei contenuti prodotti indipendentemente dal seguito. A seconda dell’obiettivo che si prenda, ci sono competenze diverse che si devono possedere.

La seconda domanda che bisogna farsi è se il progetto voglia essere solo hobbystico o miri a diventare sostenibile e coprire i costi delle infrastrutture e di chi ci lavora, perché nel secondo caso sarà necessario un lavoro di progettazione e costruzione ancora più pensato e un controllo di gestione accurato. Nel caso specifico dei progetti editoriali online, è necessario in particolare che chi guidi il progetto abbia ben chiare le differenze tra un magazine online e cartaceo e le dinamiche del web, altrimenti si rischia di realizzare un progetto con contenuti anche di qualità, ma che non raggiungono i lettori.»

Il potere della scrittura-
8. Isak Dinesen sosteneva che «Ogni pena può essere sopportata se la si narra, o se ne fa una storia», sei d’accordo anche tu che la fantasia narrativa può essere curativa?

«Per me lo è sicuramente, consiglio a tal proposito la lettura di “Il potere della scrittura” dello psicologo sociale James W. Pennebaker. Gli effetti terapeutici della scrittura sono stati anche argomento di tesi di laurea in psicologia di Dimitri: come founder di Sololibri, non poteva non scegliere un argomento a tema

9. Un sogno a occhi aperti: Rachele Landi tra dieci anni … 

«Domanda difficile: credo nel lavorare e impegnarsi ogni giorno, anche perché sono consapevole che il mondo digitale è in costante evoluzione, non permettendo mai di sedersi sugli allori.

Per Sololibri spero che possa sempre più essere punto di riferimento per gli amanti dei libri online, tuttavia già oggi, dopo 17 anni di gestione, provo una profonda riconoscenza per i collaboratori che con entusiasmo hanno scelto Sololibri per scrivere di libri e grande soddisfazione nel raggiungere un bacino di lettori che supera complessivamente il milione al mese, essendo partiti da 0

10. Nello stesso momento in cui stiamo pubblicando questa intervista, MilanoNera sta uscendo con nuove recensioni, ContornidiNoir sta condividendo un nuovo articolo, Giulia Ciarapica parla di novità editoriali, Mangialibri ci regala le anticipazioni per il prossimo mese… tutti tesi allo stesso risultato: informare il lettore. In un paese in cui il lettore è una sorta di miraggio. Qual è la ricetta per veicolare contenuti che possano incuriosire e far avvicinare alla lettura più persone possibili? O meglio, quali sono gli ingredienti basilari di SoloLibri.net

«Credo che molti potenziali lettori siano oggi inghiottiti da social e altri intrattenimenti che tengono lontani dalla lettura.

Su Sololibri puntiamo a un piano editoriale diversificato, cercando di mettere in evidenza anche le tante curiosità che si nascondono nella vita di scrittori e scrittrici.

La storia della letteratura è tutt’altro che noiosa e cerchiamo di dimostrarlo ogni giorno.»

11. L’ultimo libro del filosofo pop Byung-Chul Han, La crisi della narrazione, sostiene che la nostra epoca sta vivendo la mercificazione delle storie; siamo passati dalla prassi narrativa, quella lenta e riflessiva dei grandi classici, al moderno e consumistico storytelling. La narrativa si deve adeguare all’efficientismo odierno o deve rimanere il regno incantato in cui perdersi per poi ritrovarsi? 

«Credo che possano coesistere narrative diverse, adatte a pubblici diversi e a fruizione in ambienti differenti, purché si legga. Penso a iniziative come i racconti nati da leggere nel tempo di attesa di arrivo della metropolitana: ci sono luoghi che si prestano a letture più leggere o brevi, lasciando letture più impegnative a momenti più dedicati e quieti

12. Infine chiudiamo con due inviti che rivolgiamo a tutti:  Tra tutti i titoli che avrai modo di valutare ci puoi citare tre libri che secondo te dovrebbero leggere tutti e un autore da scoprire o riscoprire?
  • Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry: per risvegliare il bambino che è in noi e ricordare i suoi sogni, spesso sopraffatti dalle responsabilità della vita adulta;
  • Se questo è un uomo” di Primo Levi, perché i conflitti odierni ci mostrano che ancora l’umanità non ha imparato dal passato;
  • Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson, un piccolo libro che insegna la capacità di adattarsi ai cambiamenti, a mio avviso fondamentale nel nostro secolo e in particolare per chi lavora nel mondo digitale.

Tra gli autori da riscoprire, devo dire che con Sololibri stiamo facendo un bel lavoro di riscoperta e riproposta di scrittori e scrittrici italiani e internazionali dimenticati, per cui la lista si allunga inesorabilmente ogni settimana. Se dovessi sceglierne uno italiano, consiglierei Guglielmo Petroni, scrittore toscano partigiano, autore di uno dei libri testimonianza più importanti del periodo della Resistenza, “Il mondo è una prigione”, spesso ingiustamente dimenticato anche nelle ricorrenze del 25 aprile.»

13. “Non abbiate timore dellassurdo; non indietreggiate dinanzi al fantastico” diceva Karen Blixen. Prima di salutarci ci regaleresti un pensiero che ci aiuti a mettere in fila i nostri passi anche domani?

«Sono una grande fan delle frasi motivazionali tanto che nel nostro ufficio si possono leggere su ogni parete, ma la frase che da anni campeggia sulla mia pagina profilo di Sololibri è tratta dalla canzone “È non è” di Niccolò Fabi: “Di esserne degno è il mio tentativo”. Potrebbe celare una leggera sindrome dell’impostore, tuttavia è quello che sento di rispondere con gratitudine alla generosità e fiducia che tanti lettori hanno riposto in Sololibri in questi anni.»

Ti ringrazio per la disponibilità ;-))

Grazie a voi per l’ospitalità 🙂

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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