Ciao Giorgia e benvenuta tra le pagine de ilRecensore.it, rivista letteraria che vuole fornire contenuti di alta qualità ai propri lettori e voce a tutti coloro che compongono la filiera dell’editoria.
Editori, autori, editor, agenti, traduttori, illustratori, promoter, uffici stampa, influencers, librai: una intera filiera che svolge un lavoro nascosto e indispensabile per tutti coloro che amano i libri. Confrontarsi con le loro storie, la loro visione, è ciò che ci piace.

Ma veniamo a noi.
1. BookInfluencer nel DNA mi verrebbe da dire, condividi nei post la tua passione per i libri. Mi racconti i tuoi primi passi nella BookCommunity?
Inizialmente collaboravo con un blog di lifestyle e mi occupavo della parte relativa ai libri. Poi, a causa di alcune incomprensioni, i miei amici mi hanno suggerito di aprire un profilo Instagram tutto mio.
Ricordo ancora quando, durante una serata seduta davanti all’antica biblioteca del “Domino” a Bologna, mi scattarono una foto dicendomi: “Ecco, questa è perfetta. Ora devi trovare un nome per la tua pagina.
2. Parli di libri in tante diverse modalità, dai post sui social, ai Reel, al Blog, alle recensioni scritte con tanta cura e professionalità… quale ti si addice e ti soddisfa di più?
La soddisfazione maggiore viene dal blog, che ho aperto solo in un secondo momento. È stato il modo per essere più professionale e avere uno spazio dove potermi esprimere al meglio. Il mio blog è la mia “stanza tutta per me”.
3. I social sono il perno attorno a cui ruota un preciso intento di diffondere la lettura, svecchiando un antiquato approccio troppo borioso e accademico. Quanto è fondamentale saper sfruttare bene l’odiassimo Algoritmo? Svelami un espediente che potremmo usare tutti
Nel tempo ho costruito una community molto attenta e fedele. Il segreto è essere sinceri e dedicare tempo a chi ti segue, instaurando un confronto e uno scambio, anche in privato.
4. Il tuo impegno nel promuovere la lettura e la cultura, in quali altri modalità si articola? Presentazioni, festival, incontri…
Da due anni mi dedico anche alle presentazioni letterarie e a eventi realizzati dalle case editrici. Quest’anno ho curato la rassegna “Letture in salotto” a Riccione.
L’aspetto che preferisco è il rapporto che creo con gli autori: con alcuni si è creata anche una bella amicizia.
5. Il lato oscuro delle recensioni. Tanti sono i modi d’intendere il giudizio su un libro letto. ilRecensore.it ha nel suo DNA una feroce propensione per la verità. Quanto è difficile dare al lettore un #ConsiglioDiLettura veramente onesto? La dinamica che si instaura tra Influencer e CE corrode l’imparzialità necessaria per costruire una recensione equa?
Per quanto mi riguarda, sono sempre stata molto chiara: se un libro non mi piace, lo dico con i toni giusti. Non sono per le stroncature né per l’elogio forzato, ma per un giudizio equilibrato e onesto.
6. Nel percorso formativo di ogni lettore esiste sempre l’Autore che apre percorsi di rilettura nuovi, qual è il tuo?
Considerando il nome del mio blog e della mia pagina, la rilettura ha un ruolo importantissimo. Ogni volta che leggo Thomas Mann o Goethe mi si apre un mondo nuovo.
7. Parliamo di Intelligenza Artificiale. Inutile negare che sta invadendo anche il campo più creativo dell’uomo, quello delle arti narrative è preso d’assalto da testi elaborati da Chat Gpt, cosa ne pensi?
Sto seguendo diversi corsi anche a scuola su questo tema. Ritengo che l’intelligenza artificiale possa aiutare, ma non sostituire l’uomo. Le emozioni non si possono esprimere attraverso ChatGPT.
8. Parliamo poi di soddisfazioni, quelle che arrivano dopo tanto lavoro e tanta passione, la più sorprendente per te quale è stata?
Ne ho avute tante, più di quante mi aspettassi. L’ultima è stata essere coinvolta, per i prossimi tre anni, nella giuria del Premio Estense, e poter scambiare opinioni con giornalisti e scrittori importanti.
9. L’ultimo libro del filosofo pop Byung-Chul Han, La crisi della narrazione, sostiene che la nostra epoca sta vivendo la mercificazione delle storie; siamo passati dalla prassi narrativa, quella lenta e riflessiva dei grandi classici, al moderno e consumistico storytelling. La narrativa si deve adeguare all’efficientismo odierno o deve rimanere il regno incantato in cui perdersi per poi ritrovarsi?
Secondo me ci vuole un giusto compromesso. Il mondo odierno è in continuo mutamento, quindi in parte dobbiamo abituarci a non restare ancorati al passato.
Ma, allo stesso tempo, dobbiamo rimanere fedeli a ciò che siamo, altrimenti rischiamo di perdere la nostra identità.
10. Un sogno a occhi aperti: Giorgia tra dieci anni …
Io, in giro per il mondo con la valigia piena di libri.
11. I tuoi Post sono piccoli gioielli grafici, esteticamente e concettualmente. Paga il lavoro che c’è dietro ogni singolo scatto? Sei attratta dalle scorciatoie, soprattutto per le grafiche, create dall’ Intelligenza Artificiale?
No, per me l’aspetto estetico è molto importante. Ci tengo tanto e ho un bravo collaboratore: mio marito. Lui sta dietro le quinte, ma mi sostiene sempre.
12. “Quando un libro esce non appartiene più allo scrittore, ma ai lettori… se la letteratura esiste è proprio perché c’è chi riveste le parole degli autori di un proprio significato. Leggere del resto comporta una certa dose di vulnerabilità. Apri le porte di qualcosa che non sai dove ti porterà, né come ti farà sentire. Prevede, insomma, una resa a priori.” Queste le riflessioni di Hanya Yanagihara sul suo rapporto con il lettore, ne condividi l’idea di fondo? Quando apri un nuovo libro, sei disposta a scoprire il tuo lato più fragile? Oppure prevale il tuo senso critico e analitico?
La condivido e la ritengo molto coraggiosa. Non deve essere facile staccarsi da un libro sul quale si è investito tanto tempo, impegno e fatica.
13. Cosa cerchi dalla lettura… evasione, stravolgimento, relax, disagio, emozioni forti, attualità …
Dipende dal momento e dallo stato d’animo. In linea di massima, tuttavia, prediligo le letture che scavano dentro di me e lasciano il segno.
14. Cos’hai sul comodino da leggere in questo momento? Sono curiosa!
Sto leggendo “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza.
15. Concludiamo questa intervista con questa frase: Poniti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
“Ma chi te lo fa fare di dedicare tanto tempo a tutto questo?”
La passione e l’amore.