Giuseppe Pastore fondatore di Thriller Café

Giuseppe Pastore anima di Thriller Café, web magazine specializzato in narrativa thriller, gialla e noir

Buongiorno Giuseppe e benvenuto tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista letteraria pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.

Giuseppe Pastore, fondatore di Thriller Café

Giuseppe Pastore, il barman di Thriller Café, contribuisce alla diffusione della cultura gialla e thriller in Italia dal 2007, con notizie e recensioni nel suo locale virtuale dedicato alla narrativa di genere.

Come autore, è stato premiato in numerosi premi letterari e ha pubblicato racconti in antologie e riviste, oltre a un saggio sull’omicidio seriale di coppia.

1. Cominciamo dall’inizio e dalla strada che ti ha portato ad aprire il sito di Thriller Café. Com’è cominciato tutto?

«Tanti anni fa ebbi un incidente che mi costrinse a un lungo periodo di degenza, che passai leggendo e provando a iniziare a scrivere. I primi esperimenti di scrittura creativa mi condussero a Latelanera.com, un sito con cui iniziai poi a collaborare.

A un certo punto mi dissi che sarebbe stato bello avere uno spazio tutto mio, e così alzai la saracinesca di Thriller Café.

Nacque come un blog personale, poi nel tempo è diventato un web magazine più strutturato, ma senza snaturare la sua genesi di locale virtuale in cui andare a passare un po’ di tempo e trovare qualcosa di interessante da leggere.»

2. Thriller Café non è solo un contenitore di recensioni e interviste, ma un luogo interattivo dove il lettore/scrittore può partecipare anche al concorso letterario per vedere poi il suo racconto pubblicato in un’antologia di cui sei il curatore. Me ne vuoi parlare? 

«Il concorso è a cadenza più o meno biennale ed è giunto alla sua terza edizione.

L’idea di base è dare modo a scrittori emergenti di mettersi in gioco in un contesto mediamente sfidante, e di poter accedere alla pubblicazione con una casa editrice indipendente.

Abbiamo in giuria scrittori professionisti e di successo che giudica i racconti in anonimato, il che garantisce qualità nei vincitori, e dalle precedenti edizioni sono state tratte due antologie di buona fattura, chiaramente promosse sulle nostre pagine e su portali che trattano il genere. 

Penso sia una bella occasione per chi sta cominciando a scrivere, o ha alle spalle qualche pubblicazione ma ancora non ha fatto il grande salto. 

Ci sono tanti concorsi per racconti gialli»

3. Thriller Café si occupa principalmente di thriller e noir, generi letterari che non vedono mai un significativo calo d’interesse da parte del pubblico. Mi sono sempre chiesta che cosa ci spingesse a scegliere queste storie così torbide e brutali per passare il nostro tempo; quale spiegazione ti sei dato?

«Penso che ci siano tratti dei vari generi che attraggono lettori diversi. Chi ama il giallo deduttivo probabilmente legge per il gusto della sfida intellettuale, e semmai ama poco il thriller a toni crudi.

Ma il lettore di thriller puro, amante della suspense, ha bisogno di adrenalina, e la fiction ci aiuta ad attivare i processi chimici senza il rischio reale. Se vogliamo un buon libro è una realtà virtuale, possiamo vivere l’esperienza del pericolo o del confronto con il Male in modo sicuro ed esorcizzante, se mi passi il termine.»

4. Interviste, eventi, presentazioni, recensioni; è inevitabile, dopo diversi anni, conoscere tutti gli attori che ruotano attorno alla narrativa italiana. Come scindere critica letteraria e amicizia? L’imparzialità può essere minata dalla stima che si prova per la persona?

«Cerco di non farmi coinvolgere troppo nelle dinamiche sociali, proprio per far restare imparziale e non influenzato dai rapporti con gli scrittori o gli editori.

E’ comunque un approccio personale: i collaboratori non hanno linee guida particolari e sono autonomi nel gestire il ruolo di recensore e quello di lettore/estimatore.

In ogni caso è difficile vedere Thriller Café a blog tour, eventi o aperitivi.» 

5. Oltre alla gestione del sito Thriller Café, sei impegnato anche come autore di diversi racconti e un saggio molto interessante sulle coppie serial killer. Non è un caso che vi sia tra le varie rubriche, un approfondimento sulla Scrittura Thriller. È sempre più diffusa la convinzione che la scrittura si possa insegnare…

«Come tutte le arti, il talento farà la differenza, ma imparare a scrivere non è diverso dall’imparare a suonare il pianoforte o frequentare l’Accademia delle Belle Arti.

Ci sono aspetti del mestiere che si possono studiare e le dritte giuste possono aiutare un autore inesperto a incanalare l’estro nella struttura, che soprattutto se si scrive un giallo o un thriller può essere richiesta per una trama credibile.»

6. Molti, tra cui pesi massimi del calibro di Loriano Machiavelli e Massimo Carlotto, ultimamente hanno affermato che il genere è alla frutta: ogni giorno, in qualche provincia immaginaria col tasso di mortalità di Bogotà, nasce un commissario problematico con la passione della cucina e un trauma alle spalle. Così invece di fare critica sociale si finisce per rendere il genere rassicurante, familiare. Tu cosa ne pensi?

«Chiaramente il mio punto di vista è molto più umile di quello di Carlotto o Macchiavelli, ma non concordo.

Penso che ci siano solamente troppi romanzi rispetto al passato.

Prima era molto più difficile arrivare in libreria e la qualità media era più alta.

Oggi ci sono scorciatoie e molti libri mediocri, ma se comparassimo i migliori venti thriller del 2023 rispetto ai migliori venti thriller del 1980, non credo avremmo tante differenze.» 

7. Nello stesso momento in cui stiamo pubblicando questa intervista, MilanoNera sta uscendo con nuove recensioni, ContornidiNoir sta condividendo un nuovo articolo, Giulia Ciarapica parla di novità editoriali, SoloLibri ci regala le anticipazioni per il prossimo mese… tutti tesi allo stesso risultato: informare il lettore. In un paese in cui il lettore è una sorta di miraggio. Qual è la ricetta per veicolare contenuti che possano incuriosire e far avvicinare alla lettura più persone possibili? O meglio, quali sono gli ingredienti basilari di Thriller Café? 

«Thriller Café offre opinioni indipendenti, quotidiane, scritte in buon italiano, argomentate, su libri gialli (e derivati).

Se vogliamo è una ricetta semplice; la parte difficile è restare coerenti da oltre 15 anni, orchestrare tanti di collaboratori, offrire ventaglio di proposte il più variegato possibile, e soprattutto mantenere la credibilità con i lettori.

I promoredazionali, per esempio, sono chiaramente indicati come articoli sponsorizzati e hanno carattere di pura segnalazione e mai di raccomandazione.

Penso sia importante chiarire sempre al lettore se e dove ci siano degli interessi commerciali.»

8. In tema Sci-Fi, l’editoria italiana sembra un po’ come un Tardis inverso, all’interno è più piccolo di come appare da fuori, quali sono secondo te le cause e le conseguenze di questo equivoco?

«Penso l’effetto più problematico sia l’impressione per i lettori di avere molta scelta, mentre nei fatti ci sono alcuni grandi gruppi che forgiano (o assorbono) la quasi totalità dei gusti del mercato.»

9. Tra gli impegni principali della gestione di un sito strutturato come Thriller Café, c’è la scelta dei titoli da recensire, dei collaboratori da gestire, della programmazione da stilare… per ognuno di questi bisogna operare delle scelte. Quale ti aggrada di più e quale proprio non sopporti. 

«Effettivamente gestire Thriller Café è un lavoro che impegna diverse ore settimanali, dall’individuare i libri da recensire, distribuirli ai collaboratori, programmare in modo da dare a tutti visibilità e allo stesso tempo varietà ai lettori, ricevere i contributi, caricare gli articoli, manutenere il sito, semmai fare un po’ di refresh grafico ogni tanto, rispondere a tante email di scrittori, uffici stampa, editor, traduttori, lettori, tenere aggiornata la pagina facebook, le newsletter…

Ed è un lavoro che si fa di sera o nel fine settimana, perché chiaramente per vivere si fa altro. 

Tra tutte queste cose quella che mi diverte di più è smanettare col codice per automatizzare delle funzioni; per esempio, se un libro appartiene a una serie, in ogni articolo compaiono in automatico tutti i precedenti che la trattano. Saranno due righe di PHP che mi risparmiano ore di cross-linking ogni mese.

La cosa più faticosa è rispondere alle email: ne riceviamo un numero veramente elevato e tante volte per dare un cenno passano parecchi giorni. Ma il tempo è limitato e di meglio è difficile fare.»

10. Un sogno a occhi aperti: Giuseppe Pastore tra dieci anni … 

«Domanda molto difficile.

Sono una persona che ha delle fasi di grande coinvolgimento che non sempre durano. Semmai sarò ancora il Barman di Thriller Café, sperando con più tempo libero.»

11. ilRecensore.it ha l’obiettivo di dare voce a tutti gli attori della filiera editoriale. C’è una categoria di professionisti nel percorso di ogni libro, che secondo te ha un’importanza vitale e di cui si parla sempre troppo poco?

«Gli editor. I lettori non li vedono all’azione, gli scrittori presuntuosi li odiano e molti editori non ce li hanno in staff. Ma fanno un gran lavoro.»

12. Infine chiudiamo con due inviti che rivolgiamo a tutti:  Tra tutti i titoli che avrai modo di valutare, ci puoi citare tre libri che secondo te dovrebbero leggere tutti e un autore da scoprire o riscoprire?

«Bisognerebbe avere una conoscenza enciclopedica per rispondere a questa domanda. Come Barman di Thriller Café, prendo un giallo, un thriller e un noir:

  • Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie
  • Drago rosso di Thomas Harris
  • Il grande sonno di Raymond Chandler

Un autore da riscoprire: Donald Westlake»

13. “Non abbiate timore dellassurdo; non indietreggiate dinanzi al fantastico” diceva Karen Blixen. Prima di salutarci ci regaleresti un pensiero che ci aiuti a mettere in fila i nostri passi anche domani?

«Domandiamoci cosa ci piace. Ogni giorno è un giorno buono per provare a farlo.»

Ti ringrazio per la disponibilità ;-))

Grazie a te! È stato un piacere!

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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