Digressione - ilRecensore.it
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Digressione, Gian Marco Griffi

Digressione: Monumentale, oscuro, irresistibile

Immaginate un mondo in cui Asti è il centro del mondo. Immaginate un vecchio libro su cui ogni possessore ha lasciato tracce di sé: disegni, commenti, locandine, le regole di un gioco esistenziale inventato da Mary Shelley e dalla sua cerchia, l’indirizzo di uno sfuggente Ufficio delle redenzioni. 

Immaginate un ragazzo, Arturo Saragat, oppresso dal rimorso per non aver saputo opporsi al male quando sarebbe stato necessario, che a quel libro si affida per riorientarsi nella vita, smarrendosi invece ancor più. Immaginate una Storia in cui Mussolini non è stato fucilato ma ha finito i suoi giorni in esilio, allevando asini a Pantelleria. 

Poi immaginate nostalgici rievocatori del fascismo, un console maniaco del golf, una lobby di dentisti assassini, sette eretiche, mariachi, terre esotiche e terre desolate, chiromanti, una fabbrica di meravigliosi globi miniati e una donna ultracentenaria dal fascino struggente. È solo una piccola parte di quello che troverete in Digressione.

Questa recensione non vuole certo essere definitiva (anche perché non lo sarà mai). Non vuole essere l’ultima parola.

Digressione è quel libro che vorresti dire a tutti che stai leggendo. Allo stesso tempo, però, speri che nessuno ti faccia la fatidica domanda: «e di che cosa parla?».

Già, di che cosa parla un libro di mille pagine che stai leggendo? Un libro di mille pagine e tu sei solo a un quarto della lettura. Ci vuole tempo, sì. Ci vuole molto tempo. Ma il tempo non è solo buon consigliere, è anche esigente, chiede, vuole sapere. 

Pubblichiamo il tutto con buone intenzioni: il desiderio è che questo nostro pensiero possa in realtà incuriosire ed essere preso come sfida, più che come giudizio definitivo.

Digressione è un racconto immenso, monumentale, una storia dentro la storia dentro la storia dentro la storia… C’è del genio dietro e dentro questa grande storia, ma questo chiede veramente tanto impegno.

Chiede che non ci sia altro nel frattempo (altre letture e non solo); chiede che ci si dedichi completamente, com’è giusto che si debba fare con qualsiasi libro. Ci sono molte parti interessanti, frasi che chiedono di fermarci un attimo e di riflettere:

Non ne ho la minima idea, mamma. Era un brutto momento. Stavamo sperimentando la cattiveria. C’era una sola possibilità di salvezza, e quella possibilità ero io. […] Oggi ho fallito. Oggi si è compiuto il tracollo della bontà, della giustizia, dei valori in cui pensavo di credere.

Alcune ci domandano proprio. Griffi è bravo, bravissimo e questa recensione non vuole dire nient’altro (anche perché non è in grado di poterlo fare). A noi preme raccontare l’impatto con il libro, con la storia, con la lettura. C’interessa condividerne l’esperienza, confrontarci. 

C’è molto dentro, davvero tanto. Ci sono anche diversi rimandi letterari, culturali in generale. Questa lettura è una vera e propria esperienza.

Ma arriviamo a fornirne un giudizio a libera interpretazione: è incredibile la necessità di mettere nero su bianco quanto più pensiero possibile per arrivare a immaginare quante più possibilità possibili senza una soluzione efficace, o meglio, esistente. Si fa avanti l’ipotesi che tutta questa pellicola di parole non sia altro che il mantenimento in vita del pensiero che svolge le sue funzioni vitali mentre ci accingiamo a vivere ogni secondo che passa. Nel furibondo esplicarsi del pensiero, i personaggi compiono azioni e arrivano dove devono arrivare.

Non c’è problema che Griffi non tocchi, domande che anche noi non abbiamo posto a noi stessi:

Pensieri turbolenti. Talvolta crediamo di avere un frullatore di pensieri. Abbiamo paura di un mondo dominato da Dio e abbiamo paura di un mondo abbandonato da Dio. Abbiamo paura di un mondo in cui Dio non è mai esistito. Abbiamo paura di un mondo governato dal caso e abbiamo paura di un mondo segnato dal de-stino. Abbiamo paura di un mondo stretto nelle grinfie dei figli degli uomini. Abbiamo paura di un mondo regolato da leggi naturali che non riusciamo a comprendere, e abbiamo paura di un mondo regolato da leggi sovrannaturali che non vogliamo comprendere.

Siamo terrorizzati e indifesi. Chi ci viene in soccorso, ora? Chi ci può salvare da tutto questo?Pensieri turbolenti. Talvolta crediamo di avere un frullatore di pensieri. Abbiamo paura di un mondo dominato da Dio e abbiamo paura di un mondo abbandonato da Dio. Abbiamo paura di un mondo in cui Dio non è mai esistito. Abbiamo paura di un mondo governato dal caso e abbiamo paura di un mondo segnato dal de-stino. Abbiamo paura di un mondo stretto nelle grinfie dei figli degli uomini.

Abbiamo paura di un mondo regolato da leggi naturali che non riusciamo a comprendere, e abbiamo paura di un mondo regolato da leggi sovrannaturali che non vogliamo comprendere. Siamo terrorizzati e indifesi. Chi ci viene in soccorso, ora? Chi ci può salvare da tutto questo?

Ci sono molti temi che vengono affrontati in questo viaggio letterario che ha a che fare con un libro che viene donato ad Arturo, il protagonista di questa vicenda, da Tommaso, l’amico che all’inizio di tutto viene a essere vittima di bullismo (o come meglio descritto da Arturo, diventa  l’attrazione principale della giornata).

Lo ripetiamo, c’è del genio, questo non si può negare.

Purtroppo la storia va molto, molto a rilento. E questo rallentamento rende la lettura a tratti piacevole, vero, ma molte altre volte anche molto difficile da seguire. 

Tra le mani teniamo un libro di 1003 pagine che ha sicuramente un suo perché ed è giusto che questo vada scovato. Il nostro augurio è che questa recensione accenda la curiosità dei lettori e delle lettrici e possa portare loro a smentirci. 

Gian Marco Griffi autore di Digressione - ilRecensore.it

Gian Marco Griffi è un autore italiano. Piemontese, cresciuto a Montemagno, ha studiato filosofia all’Università di Torino.

Da sempre appassionato di scrittura e dotato di una spiccata immaginazione, ha pubblicato racconti per Cadillac, Ammatula, Argo, YAWP, Scorretto Magazine

Tra i suoi titoli ricordiamo, Più segreti degli angeli sono i suicidi (bookabook, 2017), Inciampi (Arkadia, 2019), Ferrovie del Messico (Laurana Editore, 2022), libro candidato al Premio Strega 2023, Digressione (Einaudi, 2025).

Autore

  • Luca de Vincentiis

    Sono Luca de Vincentiis, con la “d” minuscola (perché secondo il nonno paterno s’ha da scrivere così) e due sono le benedette “ii” alla fine del cognome. Nato a Sanremo, città dei fiori, della musica, di mare e dal meraviglioso clima. Sono felicemente libraio e genitore di quattro libri di poesia: “Alla ricerca degli istanti perduti”, Gruppo Albatros Il Filo, 2021; “Amore e discordia”, L’Erudita, 2022; “Fiori da ponente”, Ed. Ensemble, 2024, “Ciò che tu già non sai, ciò che tu non mi comandi di dirti” Ed. Ensemble 2025.  Faccio parte di un collettivo di poesia che si chiama Il Vivaio del Verso e mi piacciono la fotografia, la pizza, la pasta col tonno, il vino rosso (non meno di 14 gradi) e la birra rossa. Mi piacciono anche altre cose. Sono Sagittario: ometto ma non mento.

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