La casa che attende la notte: favola moderna tra reincarnazione e mistero
SINOSSI
Madrid. Un debole sole fa capolino fra i tetti del quartiere di Calle de Velázquez. Una luce che basta a creare un gioco di colori sul portone del civico 39. È il luogo in cui si trova Alicia, una giovane studentessa ventenne che non sa cosa fare della sua vita. Ha un’unica certezza: ogni pomeriggio si ferma davanti a un grande palazzo. Non è una sua decisione. A guidarla lì è Rafael, il bambino a cui fa da babysitter.
Rafael ha appena un anno, ma i suoi occhi vedono con più chiarezza di quelli di Alicia e sembrano non essere offuscati dalle incertezze del futuro. Con stupore della ragazza, il bambino le indica a parole e gesti l’ingresso dell’edificio. All’inizio lei si rifiuta di credergli, fino a quando, dopo insistenze e capricci, decide di mettere da parte lo scetticismo. Quando entra, Rafael punta l’indice verso un appartamento al quinto piano dove si è consumata una tragedia. Qualche tempo prima, un ragazzo di nome Hugo è uscito di casa e non ha più fatto ritorno. Di quel mistero nessuno sa niente.
Eppure, Rafael le sta chiedendo a modo suo di scavare in quella scomparsa. Di non fermarsi alle apparenze. Alicia sente di doverlo ascoltare. Perché a volte gli sconosciuti possono essere uniti dal destino. E l’unico modo di trovare una direzione è abbandonare la luce e scegliere la notte, lasciandosi guidare dal nostro istinto più nascosto.
RECENSIONE
“È così difficile capire la vita. Per capirla bisogna morire, e a volte non basta neanche quello”
Ci sono libri che non si leggono soltanto: si attraversano come soglie. La casa che attende la notte, ultimo romanzo di Clara Sánchez, è una di queste porte socchiuse, che invita a varcare il confine tra visibile e invisibile, tra vita e altrove.
La storia prende forma attraverso due voci che si alternano, due anime che si cercano: Alicia, giovane babysitter, e Hugo, spirito sospeso in un limbo, in attesa di rinascere nel corpo del piccolo Rafael.
Una favola moderna, che accarezza i contorni del quotidiano ma subito li supera, tingendoli di mistero e di quella sottile inquietudine che è cifra inconfondibile della scrittura di Sánchez.
La reincarnazione non è soltanto un artificio narrativo: diventa la chiave per interrogarsi sul senso del nostro passaggio terreno, sul destino che lega le persone oltre il tempo e oltre la carne.
Clara Sánchez, con la sua prosa limpida e lineare, non cerca mai la complessità stilistica, anzi, sceglie la semplicità, quella che permette anche al lettore più distratto di fermarsi e riflettere sulle domande ultime — la vita, la morte, l’amore, il mistero del nostro esistere.
Ogni capitolo è come un respiro condiviso: Alicia ci porta nel mondo tangibile, fatto di gesti quotidiani e di cura, Hugo ci guida invece nelle regioni del non detto, con la sua voce che viene da altrove e che intreccia desiderio di ritorno e nostalgia di ciò che non è stato. È in questa doppia eco che il romanzo trova la sua forza, sospeso tra favola e metafisica.
Accanto ai protagonisti, si muove un coro di figure marginali: una madre distratta da un dolore troppo egoista per accorgersi davvero degli altri; un marito imprigionato nel cliché del traditore; una sorellastra dai tratti sfocati; una coppia consumata dall’avidità e dall’insensibilità; e un poliziotto che tenta di non lasciarsi ingannare. Personaggi che restano sullo sfondo, poco incisivi nell’economia del racconto, perché Clara Sánchez ancora una volta sceglie di puntare il fascio di luce non sullo scavo psicologico del contorno, ma sulle implicazioni emotive, là dove il cuore delle sue storie batte più forte.
Sánchez è un’autrice da milioni di copie vendute, capace di scalare le classifiche con naturalezza, ma dietro questo successo resta intatta la sua urgenza di raccontare ciò che non vediamo, ciò che diamo per scontato, riuscendo così ad ammaliare un vasto pubblico di lettori.
Dopo Il profumo delle foglie di limone, Lo stupore di una notte di luce e Nessuno si salva da solo, ritroviamo la stessa tensione verso i grandi interrogativi dell’animo umano, qui declinati con una leggerezza che non rinuncia alla profondità.
«Non è positivo essere consapevoli di tutto, bisogna lasciare spazio all’innocenza.»
«Credi nei legami invisibili tra le persone? Non c’è mai una sola risposta.»
Frasi che, come frammenti di specchio, riflettono la nostra stessa inquietudine e il bisogno di credere che oltre l’oscurità ci sia sempre una casa che ci attende.
La casa che attende la notte è una lettura che non pretende di dare risposte definitive, ma che riesce a instillare quella sospensione necessaria per guardarsi dentro. Una fiaba per adulti che ci ricorda come i misteri più grandi — la morte, l’amore, la rinascita — vivano accanto a noi, discreti e silenziosi, ogni volta che cala la notte.
TITOLO: La casa che attende la notte
AUTRICE: Clara Sánchez
EDITORE: Garzanti
GENERE: narrativa contemporanea – reincarnazione
AUTRICE
Clara Sánchez è l’unica scrittrice ad aver vinto con i suoi romanzi i tre più importanti premi letterari spagnoli: il premio Alfaguara con La meraviglia degli anni imperfetti, il premio Nadal con Il profumo delle foglie di limone, bestseller che ha venduto un milione di copie, in cima alle classifiche di vendita per anni, e il premio Planeta con Le cose che sai di me.
In Italia sono tutti pubblicati da Garzanti, insieme a La voce invisibile del vento, Le mille luci del mattino, Entra nella mia vita, La forza imprevedibile delle parole, L’amante silenzioso, L’estate dell’innocenza e l’attesissimo seguito del Profumo, Lo stupore di una notte di luce. Nel 2018 ha partecipato con un racconto all’antologia su madri e figli intitolata Tu sei parte di me.
Il suo ultimo romanzo è La casa che attende la notte.


